ROMA - Basta un impulso, uno solo, per innescare un effetto domino sul mercato. In questo caso, l’impulso avrebbe l’intensità di un terremoto: Cristiano Ronaldo sotto la Torre Eiffel per soddisfare le manie di grandeur dei francesi metterebbe il Psg nelle condizioni tecniche di rinunciare a Edinson Cavani. Liberandolo, così, per chi è lì in attesa che si creino i presupposti giusti per piazzare un grande, grandissimo colpo di mercato: sì, la Juve. Che non è sola nella corsa al Matador, dovendo perlomeno fare i conti con il Chelsea dell’ex Conte (che però non gioca le coppe, e chiederebbe a Edinson un sacrificio troppo grande), ma che resta vigile su un’operazione clamorosa per compiere un ulteriore salto di qualità in prospettiva Champions.

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Un’operazione che può essere concretizzata - e su questo punto la filosofia del club bianconero è chiara a tutti - solo con precisi presupposti economici: il nodo non è tanto l’investimento da sostenere per rilevare il giocatore quanto il suo stipendio, che andrebbe rimodulato nella formula (il modello è quello dei bonus) e ricalibrato nella sostanza (lo stipendio base) per renderlo compatibile con il tetto salariale in vigore a Vinovo. In una rosa che allo stato attuale costa 62,2 milioni netti l’anno, il riferimento è Pogba, che guadagna 4,5 milioni fissi a stagione. Cavani a Parigi viaggia su cifre quasi doppie (tenendo conto di alcuni aggiustamenti fiscali) con altri due anni di contratto, che il Psg gli ha già offerto di prolungare, ed è chiaro che dovrebbe fare lui un significativo passo verso la Vecchia Signora, magari accettando di scommettere forte sulla conquista della Champions. Un maxi bonus che a Torino pagherebbero ben volentieri... 

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