NAPOLI - Tutte le strade portano a Roma: casa De Laurentiis, l’epicentro d’un mondo, il crocevia per trascinare il Napoli nel futuro e tenerlo inchiodato alla sua dimensione onirica. Tutte le strade riportano a Klaassen e si può anche «costruire» un mistero buffo - altrimenti che mercato sarebbe? - ma non risultano deviazioni sul percorso tracciato sei mesi fa e poi asfaltato nel tempo attraverso una serie di colloqui che restano, che valgono, che però non bastano. Servirà ancora qualche giorno, o forse qualche settimana: perché bisognerà che ognuno - chi compra, chi cede, chi eventualmente parta - si guardi dentro, però se Soren Lerby, il manager del centrocampista, spiffera a Kiss Kiss che «parlerò con Klaassen tra un po’ e ci saranno novità» viene spontaneo riannodare i fili, ripensare all’appuntamento di martedì scorso, a ciò che si son detti lui e Giuntoli, nel bel mezzo della chiacchierata del rinnovo di Mertens.

«Bisogna decidersi». E si procederà, rapidamente: perché ognuno ha le proprie esigenze, e scadenze da assecondare nella costruzione della squadra. Lo chiameremo ultimatum, o comunque scelta: qualcosa dovrà venir fuori, magari la fumata orange che spazzi via le blande perplessità suscitate dalla confessione del capitano dell’Ajax al Telegraaf: «Napoli? Io resterò qui, a meno che il club non mi comunichi qualcosa di diverso ». Le certezze dovranno arrivare in fretta, per capire se le dichiarazioni esprimano verità (come nella prima parte) o rappresentino un gioco delle parti (come nella seconda): dentro o fuori, dunque, sapendo che c’è un’offerta (12 milioni di euro più bonus), una richiesta (20 milioni) e una via di mezzo, che sarebbe quella di fuga per chiunque (a 15 milioni).

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