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Milan su Keita, Lotito alza il muro: 30 milioni o niente

ANSA

La posizione della Lazio è chiara: l’attaccante partirà a gennaio soltanto se arriverà un’offerta irrinunciabile

ROMA - Trenta milioni cash o niente. Il prezzo di Keita non è mai cambiato e non è cambiato neppure Lotito. Pagare moneta, vedere cammello. Il presidente ripete da 12 anni lo slogan come un inno e lo applica. Solo una proposta indecente, quantificabile in 30 milioni, lo spingerebbe a cedere Keita a gennaio. Chi potrebbe rifiutarla per un giocatore in scadenza nel 2018? A certe cifre nessuno è incedibile. Ma chi è disposto a versarle? Chi può farlo? Trenta milioni, prendere o lasciare. Lotito non fa sconti e non accetta formule diverse dal pagamento sull’unghia. E’ la sua posizione. Questo non toglie il fatto che la società abbia interesse a vendere Keita considerando la sua situazione contrattuale, e che magari ci stia provando all’estero, ma solo a certe cifre.

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LA POLITICA - Lotito si conosce, decide i prezzi dei suoi giocatori. Lotito ha i suoi tempi di mercato. Lotito gestisce a suo modo i rinnovi. E’ inconsueto, si contrappone, va controcorrente per natura. Non è detto che sia giusto così, tutt’altro. Ma è sempre rimasto coerente con se stesso. Lotito, quando ha venduto Kolarov e Lichtsteiner, s’è fatto pagare sino all’ultimo euro da Manchester City e Juventus. Quando ha venduto Hernanes e Candreva ha fatto lo stesso con l’Inter, ha tirato gli affari per le lunghe e ha ottenuto il massimo. I talenti, è vero, non li ha saputi trattenere. I rinnovi, è verissimo, li ha gestiti in ritardo. Ma ad eccezione dei casi Pandev e Zarate i talenti se li è fatti pagare profumatamente in barba ai richiedenti e alle scadenze di contratto. Hernanes è partito nel gennaio 2014, era in scadenza nel 2015. Le trattative non le ha subite, Lotito ha cercato di comandarle.

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LO SCENARIO - E’ indubbio che oggi la posizione di forza la occupi Keita nella querelle legata al rinnovo. Lotito ha scelto coscientemente di arrivare al bivio di gennaio. A Natale, rispetto a quanto era stato annunciato, non c’è stato nessun incontro con il giocatore e il gelo con il suo manager Calenda è rimasto. Anzi, s’è fatto ancora più intenso. Lotito s’è mosso così per cercare di centrare un duplice obiettivo: capire in che misura si muoverà il mercato di Keita e programmare l’assalto per il rinnovo entro la fine del mercato. Se al club arriverà un’offerta conveniente, in ultima istanza toccherà al giocatore accettarla o rifiutarla. Un no di Keita al trasferimento (oppure al nuovo contratto) si tradurrebbe nella volontà di arrivare a scadenza nel 2018 per liberarsi nel giro di un anno a costo zero, per guadagnare 3 milioni altrove.

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