TORINO - Un’ipotesi clamorosa: Leonardo Bonucci al Milan. Indiscrezione non fragile, ma fondata su un approccio concreto e supportata da sussurri e ammiccamenti tra gli hotel di Milano dove si dipana il mercato. A Torino non è arrivata nessuna offerta, ma potrebbe essere questione di ore, perché la società rossonera sta riflettendo su un’idea portata avanti dall’agente del calciatore, Alessandro Lucci. 

PISTA - E’ stato lui, a margine dei ripetuti contatti avvenuti tra martedì e ieri sera con l’ad Marco Fassone e il ds Massimiliano Mirabelli per definire il ritorno di Andrea Bertolacci al Genoa e parlare di Juan Cuadrado, oggetto del desiderio di Vincenzo Montella, a proporre l’ingaggio del difensore della Juventus e della Nazionale. Bonucci è stato già abbinato a Chelsea e Manchester City, anche se in corso Galileo Ferraris non è mai arrivata alcuna offerta concreta, ma quest’ultima pista fa davvero discutere: intanto il passaggio di un simbolo della Juve al club rossonero sarebbe molto più rumoroso di una scelta estera, in secondo luogo perché se è Bonucci a proporsi attraverso il manager significa, al di là della destinazione, che sta meditando seriamente di cambiare maglia. Inevitabile ripensare al litigio pubblico dello scorso anno con Massimiliano Allegri, sfociato nell’esclusione per motivi disciplinari dalla partita di Champions League a Oporto - la Juve vinse, il tecnico che adottò il provvedimento con il placet della società uscì rafforzato e il calciatore presentò le scuse -, anche se i successivi colloqui chiarificatori sembravano sinceri e nello spogliatoio bianconero non traparivano strascichi. Evidentemente, non era così: qualche scoria è rimasta. E la proposta fatta da Lucci al Milan lascia immaginare il più classico dei “mal di pancia”.

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