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Sarri-Chelsea, non è finita

L’ex tecnico azzurro ha ancora chance. In pochi giorni la scelta di Abramovich

NAPOLI - Un sospiro forte, magari sarà stata l’ennesima boccata di fumo: però c’è una panchina in fondo al parco, è l’ultima, è quella di Stamford Bridge, e puoi darsi che dalla nuvola possa uscire la sua sagoma, un uomo con la tuta, Maurizio Sarri (e chi sennò?), altrimenti niente, sarà stata una splendida speranza. Pero, oh yes, c’è una chanches, un’altra ancora, perché i summit vanno avanti, e questo dev’essere stato il terzo o forse il quarto, chissà, e stavolta, pure adesso, quell’Idea rivoluzionaria, giocare e divertire assieme e magari provare anche a vincere, sembra sia rimasta lì, tra i fili d’erba che Roman Abramovich seleziona, cercando il quadrifoglio. Ma mica per inseguir fortuna, semmai ispirazione: a Londra, quartiere Chelsea, s’è rivista ancora l’ombra di Sarri, la rappresentavano Fali Ramadani e Alessandro Pellegrini, l’area del management d’un uomo che se ne sta a San Benedetto del Tronto, lasciando che al resto provveda il destino.

BLITZ - E’ ripartita l’offensiva, nonostante tra i pensieri sparsi di quell’uomo ricco e potente che si chiama Roman Abramovich ci siano altre preoccupazioni: però la Premier vorrà tutti in campo l’11 agosto, dunque tra meno di due mesi, e bisogna pur decidersi: Antonio Conte ha il contratto, ma ormai sa come vanno certe storie, e questa sembra finita; e poi c’è quella clausola indefinita, sono comunque palate di milioni di euro, e si può essere fantamiliardari o anche no, ma bisogna aver rispetto per il danaro, euro o sterline che fossero. Ieri, 12 giugno, è svanito un intreccio e s’è sfaldato un effetto domino: Lopetegui al Real Madrid, non ci saranno incroci e ribaltoni e a Stamford Bridge o si siederà ancora Antonio Conte (con un’arietta niente male intorno) oppure ci finirà Maurizio Sarri, a cui Fali Ramadani e Alessandro Pellegrini hanno riferito percezioni che tendono all’ottimismo non esagerato ma sufficiente a sentirsi in viaggio (idealmente) verso Londra. Lo chiamereste sano realismo, per pudore e per negarsi illusioni: ma sono andati fino a Chelsea, mica come turisti per caso!

SEGRETI - E’ impossibile leggere nelle palle di vetro, figuratevi un po’ in quelle di cuoio e del mercato e degli allenatori: Sarri ha smesso di farlo, consapevole di rischiare una fatica inutile dopo un viaggio che gli viene accreditato nella City nello scorso maggio, più o meno quindici giorni fa, quando ad accompagnarlo in aereo fu suo figlio Nicolè e ad attenderli trovarono Ramadani & Pellegrini, ormai proiettati in quella dimensione ancora caotica, non definita, non ipotizzabile ma auspicabile: c’è ancora una panchina, ed è l’ultima, e sta proprio nel blues dipinto di blues.

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