ROMA - Dalla Roma di Nainggolan alla Roma di Pastore. Cambia la filosofia, cambia lo spirito, potrebbe cambiare anche il modulo. Di Francesco si sta convincendo a modificare, almeno in parte, l’assetto della squadra, per valorizzare la qualità del nuovo arrivato - sbarca oggi a Ciampino alle 17,45 proveniente da Ibiza - e di tutti gli altri calciatori offensivi che gli ha presentato Monchi: il sistema di gioco di partenza dovrebbe essere il 4-3-3, quello in cui l’allenatore crede di più, ma saranno diverse le circostanze in cui la Roma si divertirà con il 4-2-3-1, che non stravolgerebbe i concetti tecnico-tattici di base: si tratterebbe in pratica di invertire il triangolo dei centrocampisti, con un vertice alto invece che basso, abbassando di qualche metro le punte esterne.

FANTASIA - In quest’ottica vanno lette le strategie di mercato della società, chiaramente concordate con Di Francesco: l’obiettivo era aumentare il talento e il tasso di pericolosità della linea di mezzo, per evitare il gap di fluidità del gioco registrato di frequente nella scorsa stagione. Oltre a Pastore, allora, la Roma ha comprato altri due centrocampisti offensivi: Cristante, che da solo nell’ultimo campionato ha segnato quanto tutti i colleghi della Roma messi insieme (9 gol), e il croato Coric, che nella Dinamo Zagabria giocava da “10” nel 4-2-3-1.Tutti e tre galleggeranno dunque tra il ruolo di mezzala e quello di trequartista, a seconda del modulo scelto.

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