NAPOLI - E se poi all’improvviso il Big Ben imponesse lo stop? Le domande s’inseguono immediate, intrecciandosi tra una telefonata e l’altra - qui Figline Valdarno, “provincia” di Londra, a voi Napoli - mentre l’ansia cresce e l’attesa va gonfiandosi come nuvole di fumo che s’allungano sull’orizzonte di Maurizio Sarri. Il ritiro è alle porte e in quel mondo in blues, immerso nella nebbia, c’è una panchina teoricamente vuoto e da consegnare ad un legittimo proprietario: Maurizio Sarri è idealmente catapultato nella City, con le sue teorie, il suo calcio ora da esportazione; ma il contratto con il Napoli vive ancora, e per almeno altre due stagioni, e per liberarsene si tratta ad oltranza, fin quando sarà possibile per Abramovic aspettare.

CON...TE - È già stato tutto concordato, nell’incontro del 22 giugno a Londra tra l’avvocato Fabio Giotti e Marina Granovskaia, la plenipotenziaria del Chelsea che però deve attendere la fumata bianca del legale con la quale s’annuncia la separazione di Sarri dal Napoli: contratto triennale, da sei milioni a stagione, che avrebbe un corso soltanto a divorzio certificato, e staff costruito con Gianfranco Zola e Martusciello. Altrimenti Antonio Conte può riemergere da questa penombra, rifare la valigia e incamminarsi verso Stamford Bridge, dove l’8 luglio c’è il via alla stagione, tecnicamente aperta con il pre-raduno di ieri. (...)

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