ROMA - Il tic-tac inventato dal manager di Salah a un certo punto diventa la colonna sonora dell’incubo. Cominciate a guardare il datario: la fine di luglio si accosta, la fine del mercato questa volta è il 17 agosto, assai prima che arrivi l’autunno. Quindi non era questo il momento migliore per vedersi sfilare dalle mani l’acquisto più eclatante dell’anno e trovarsi a rovistare negli angoli del solaio: dove accidenti ho messo il piano B? D’altronde li pagano anche per questo i direttori sportivi e Monchi non è pagato neanche male. Ha il cuore saldo e la testa lucida abbastanza da sapere che cosa fare. Lasciategli solo il tempo di sciaquarsi la faccia dopo la notte insonne. La Roma ha bisogno di un attaccante esterno a destra, possibilmente ma non necessariamente mancino, e se Malcom non avesse preso l’altro aereo si sarebbe fermata lì.

Risparmiata, ben poco volentieri, questa quarantina di milioni torna a studiare una più completa copertura del campo, aggiungendo alla lista della spesa anche un centrocampista di livello, richiesta esplicita di Di Francesco. A meno che la Fiorentina per la medesima quarantina di milioni non si arrenda alla tentazione di cedere Federico Chiesa, prima scelta. Però bisogna rendersi conto del fatto che su quel fronte siamo al terzo no consecutivo, l’ultimo proprio di queste ore. Oppure c’è un’altra strada, e Monchi non la esclude: riallacciare i contatti con l’Ajax per Hakim Ziyech, il quale ha tutte le caratteristiche richieste nel curriculum con una sola eccezione. Non è un attaccante è un centrocampista. Tuttavia non lo infastidisce andarsi a prendere la fascia se glielo chiedono. Ziyech butta dentro piedi e qualità assoluta. Come Emil Forsberg, a sua volta in grado di farsi trequartista in caso di necessità, ma con un paio di controindicazioni: è destro, preferisce la fascia sinistra. 

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