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Juventus e Inter, il primo duello è su Rabiot

Rinnovo lontanissimo con il Psg: alla madre e manager Véronique sembrano non bastare dieci milioni all’anno

Adrien Rabiot. Qualcuno poco attento, d’istinto, potrebbe pensare che sia già un giocatore della nostra Serie A da un po’. Era la primavera del 2014 quando Walter Sabatini aveva trovato l’accordo per portarlo alla Roma, fresco diciannovenne. Lo seguiva e lo voleva anche la Juve, che non ha mai smesso di apprezzarlo e di monitorarlo. Poi è stata la volta del Milan, quindi del Napoli. E dalla scorsa primavera del’Inter. Cercato, voluto, preso, sfiorato. Tutto. Una rincorsa durata quattro anni e passata attraverso un primo rinnovo di Rabiot al Psg. Curioso - ma nemmeno tanto, è la legge del mercato - che il capitolo Rabiot si riapra alla seconda scadenza contrattuale parigina, che recita 30 giugno 2019. In due parole: ci siamo. E le pretendenti sono quattro: Juve e Inter in Italia - bizzarro pure che il testimone sia lo stesso dirigente a passarselo idealmente, parliamo di Beppe Marotta -, Barcellona e Real in Spagna. E noi andiamo con ordine.

LO STALLO A PARIGI. Un nuovo accordo, quello tra il centrocampista francese e il club di Nasser Al Khelaïfi, a cui si lavora senza esito da poco prima della scorsa estate. Ora siamo arrivati anche ai numeri per rimarcare una distanza che somiglia tanto a qualcosa di incolmabile. Non basterebbero 10 milioni l’anno a Rabiot e la mamma manager Véronique sembrerebbe molto brava e puntigliosa a difendere il figlio non solo da mamma, ma anche da professionista che tutela gli interessi di uno dei grandi talenti di Francia. A nominarla, madame Véronique, a Walter Sabatini sale ancora la rabbia: l’operazione saltò per una sua pretesa, non economica. Voleva un confronto a tu per tu con il tecnico Garcia. Pensate ora quanto può ingolosire tutte le parti un parametro zero. E l’assenza di un’intesa, prolungata fino alla fine del 2018 - perché al 20 di novembre di questo stiamo parlando - sta alimentando le attese di chi a Rabiot vorrebbe mettere una di quattro prestigiose maglie del calcio europeo. Un ragionamento che ci porta tra l’Italia e la Spagna, dentro due duelli affascinanti che da sempre iniziano in campo e finiscono fuori, al calciomercato, quando non alle polemiche.

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