NAPOLI - Fate il vostro gioco: è così che va, da sempre, e il mercato non si sottrae alle proprie regole, anzi semmai le alimenta, affinché ci sia sempre vita intorno ad un pallone, persino quando è fermo. Si scrive Lozano e si leggerà, chissà?, intrigo internazionale: siamo all’alba di nuovi giorni, ce ne sono sempre per la letteratura più accattivante, e stavolta succederà di ritrovarsi nel bel mezzo di una sfida appassionante, da leggere con avidità e magari pure con un pizzico di ansia. L’ha detto lui, Hirving Lozano, ventiquattro anni tra un mese, cosa chiederà a se stesso: «Di giocare la Champions, con e contro i migliori al mondo». Ed è stato legittimo sospettare che potesse - e volesse - farlo con il Napoli: c’è un sì, è qualcosa che ha il senso compiuto di una parola, già concesso e però c’è ancora una trattativa avviata ma da concludere.

SUSPENCE - La cifra che balla intorno alla punta è una enormità: cinquanta (50) milioni di euro. Che per chiunque, Napoli compreso, rappresentano una fortuna, e che forse per altri, magari qualcuno soltanto, diciamo un principe o un emiro o fate un po’ voi, può costituire una divagazione. Hirving Lozano piace a De Laurentiis, ad Ancelotti e anche a Giuntoli, piace al Napoli che ha cominciato a tessere la propria tela e che sta lì, in attesa di un riscontro del Psv a sedersi ad un tavolo, per procedere con una trattativa che sia la più veloce possibile: ma poi, si sa, all’improvviso compaiono i «nemici», ed allora bisogna sistemarsi sulla riva del mercato ed aspettare.

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