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Cagliari, Pavoletti a cuore aperto: "Mai pensato di lasciare il club"

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Il centravanti: "Barella all'Inter? Motivo d'orgoglio. Sono nel momento decisivo della mia carriera, l'obiettivo è l'Europeo"

PEJO - Leonardo Pavoletti, centravanti del Cagliari nell'orbita della Nazionale azzurra, ha parlato in conferenza stampa oggi dal ritiro rossoblu di Pejo: "Si parte da qui, stiamo lavorando tanto e c'è un buon gruppo. Io rimarrò sicuramente a Cagliari: non ho mai avuto intenzione di andare via, stiamo lavorando per migliorarci, noi e la società". L'ultima stagione è stata spettacolare: "L'anno dopo è sempre difficile, ma ora sono alla soglia dei 31 anni e ho una certa esperienza. Ma son convinto che ci miglioreremo, con gioco spumeggiante e per me sarà ancora più facile. Vogliamo portare il Cagliari più in alto in classifica, divertendoci noi e il pubblico". Sulla cessione di Barella all'Inter: "Abbiamo perso Nicolò, ma quando un compagno va in una grande squadra è un motivo d'orgoglio, perché vuol dire che abbiamo fatto bene il nostro lavoro per aiutarlo". Sulla possibilità di lasciare la Sardegna, Pavoletti risponde così: "Tante voci, ma non è arrivata nessuna offerta, che non sarebbe comunque nemmeno stata presa in considerazione". Oramai il livornese è un leader: "Arrivati a quest'età è normale provare a stimolare i giovani, il mio carattere è sempre stato questo ma è sempre stato importante focalizzare l'attenzione sul sollevare l'asticella. A me è sempre piaciuto soprattutto essere leader in campo". Sui suoi compagni Cigarini e Joao Pedro: "Due pezzi importanti della squadra, sia a livello umano che sul campo. Joao è giovane e talentuoso, chissà dove può arrivare, ma per ora ce lo teniamo stretti. Ciga è un uomo sincero e già questa è una dote rara in questo ambiente: in campo si sa prendere le sue responsabilità, uno dei fattori che in questa squadra sono fondamentali". Inizia il campionato che porta all'Europeo: "L'obiettivo è quello, farebbe piacere anche perché sono nel momento decisivo della carriera. Dovrò essere bravo a sfruttare quest'anno, ma contano soltanto i gol: per un attaccante il 90 per cento sono i gol, perché è quello che risulta agli occhi di tutti".

Pavoletti prosegue: "Mi sto convincendo anche io vista l'età, spero di essere un buon esempio anche per i miei compagni. Cerco di essere uno che si impegna al massimo in allenamento, per arrivare bene alla partita della domenica". Sul rapporto con Maran: "Il mister parla molto con tutti, a noi più grandi chiede di trascinare i giovani, sapendo che nel momento opportuno toccherà a loro. L'intesa tra senatori è giovani è quel che dobbiamo inseguire, dobbiamo migliorare nei dettagli che lo scorso anno non sono andate bene". Si passa poi a parlare dei suoi colleghi Icardi e Higuain: "Da fuori fa effetto vedere questa situazione, ma il calcio è fatto di scelte. Forse pagano per scelte sbagliate, dovute a un campionato che è girato in modo diverso rispetto a quanto atteso. Il centravanti della Nazionale oltre a me? Belotti, mi è sempre piaciuto. Per caratteristiche mi ci rivedo tanto". Sul rapporto con i tifosi e la città: "Come in tutte le piazze un tifo caldo ha sempre effetti positivi, alla Sardegna Arena è difficile giocare per gli avversari. Un tifo così per noi è fondamentale, quando sono arrivato ho sentito il tanto affetto della piazza. Essere apprezzato dai sardi non è facilissimo, ma una volta che entri nel loro cuore l'affetto che senti è stupendo. Cagliari è meravigliosa, la vivi facendo le cose più normali di questo mondo. Probabilmente anche questo mio modo di viverla è piaciuto ai cagliaritani" conclude Pavoletti.

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