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Roma, ecco i segreti di Rodwell: dai trionfi con Mancini alla fuga dal Sunderland

Il centrocampista di lotta e di governo, dal fisico possente, ha bruciato le tappe ma una serie di infortuni ne hanno minato la carriera

LONDRA - Dalla nazionale dei Tre Leoni alla Championship. In una manciata di anni è cambiato l’orizzonte davanti a Jack Rodwell, una delle più fulgide promesse del calcio inglese. Centrocampista di lotta e di governo, dal fisico possente, nato e cresciuto in uno dei settori giovanili più prestigiosi del Regno, quello dell’Everton. Maglia con la quale fa il suo esordio (contro l’AZ Alkmaar) a soli 16 anni e 284 giorni. Record di precocità, per i Toffees, in una partita internazionale. Presto, forse troppo presto, arriva anche il debutto in Premier League, e - qualche anno più tardi - anche l’esordio in nazionale (3 presente con l'Inghilterra). L’Everton lo blinda, con un contratto di cinque anni. Ma Rodwell, nelle stagioni successive, diventa un uomo-mercato, corteggiato da mezza Europa. Nell’estate 2012 se lo assicura, per 20 milioni di euro, il Manchester City, con il quale vince un campionato al fotofinish (con Mancini in panchina), e una Coppa di Lega. Dopo due stagioni all’Etihad stadium, di presenze sporadiche, insegue una maglia da titolare altrove. Acquista il suo cartellino, per 13 milioni, il Sunderland, vivendo però il momento peggiore dei Black Cats, con due retrocessioni di fila. Ormai retrocesso in terza divisione, chiede invano la cessione. Viene accontentato solo la scorsa estate, quando firma per un anno con il Blackburn, con cui colleziona 21 presenze e un gol nell’ultima stagione.

Quanti infortuni per Rodwell in carriera!

Una carriera che è stata anche tribolata, almeno fino al 2016-17, da una serie incredibile di infortuni: secondo quanto registrato da Transfermarkt, Rodwell ha messo insieme dal 2009 al 2017 otto periodi di stop, per un totale di 63 partite perse e ben 364 giorni di assenza. Un anno in meno, insomma, per problemi soprattutto di natura muscolare alla coscia, a più riprese, più un problema all’articolazione della caviglia che nell’avvio del 2010 gli portò via tre mesi.

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