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Fabian Ruiz-Napoli, stop al Barcellona: clausola da 180 milioni

De Laurentiis pronto ad alzare il muro davanti agli spagnoli che provano a inserirsi e continuano a farlo studiare dal ds Abidal: pronto un contratto blindato fino al 2025. Giuntoli lavora all’appuntamento decisivo

 

CASTEL VOLTURNO - Il nodo, adesso, è incontrarsi: arrivare a quell’incrocio nel quale convergono gli interessi di ognuno, sistemare i dettagli, uscire da quell’intreccio di codici, cavilli e norme che si chiama rinnovo con reciproca soddisfazione. Però ci sono, stanno lì a chiacchierare, l’hanno fatto e lo rifaranno, partendo da una cifra iperbolica, sa d’investitura, una sorta d’incoronazione che avviene attraverso il simbolismo della clausola: centottanta milioni di euro, trenta in più di Koulibaly, una somma che induce a farsi girare la testa, in questo calcio del Terzo Millennio in cui bisogna fronteggiare i colpi bassi. Però è così che va e se dalla Spagna, un giorno sì e l’altro pure s’avventurano nel futuro, disegnandolo seguendo gli spifferi che da qualche parte arrivano e a volte sono fuorvianti perché un pre-contratto con il Real scatenerebbe squalifiche a raffica, allora sono necessarie e anche indispensabili le contromosse: Fabian Ruiz è il soggetto dei desideri d’un Paese che ora si stropiccia gli occhi dinnanzi a quel talento, lo vogliono il Real Madrid e il Barcellona, e basterebbe questo a lasciare che le proprie certezze vacillino, però poi c’è riconoscenza. «Io a Napoli sono felice». E vuole continuare ad esserlo, perché gli piace il club, la città, l’atmosfera, il clima.

Napoli-Fabian, si tratta

Cristiano Giuntoli, nell’estate del 2018, s’è tuffato in anticipo e nell’ombra per esercitare la clausola da trenta milioni di euro con il Betis di Siviglia e portare a Napoli uno dei centrocampisti moderni con prospettive inimmaginabili: contratto quinquennale (dunque scadenza 2023), ingaggio da un milione e ottocentomila euro (con scatto di centomila euro stagionali e bonus) e la consapevolezza che sarebbe stato necessario, prima o poi, mettersi al tavolo con il suo management per ritoccare lo stipendio e tenere a distanza la concorrenza.

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