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Tonali, c'è la Juve in pole: ecco la richiesta di Cellino

Il golden boy del Brescia sempre più protagonista, anche sul mercato. L'Inter ora insegue i bianconeri

Parola d’ordine: contare fino a cinquanta, quasi a perdifiato e senza fermarsi. E’ la nuova, minima, valutazione di Sandro Tonali, il 2000 più golden boy che ci sia dalle nostre parti. L’uomo dei desideri, proprio perché si è fatto uomo (in campo) e dimostra molto più degli anni che ha. La pratica è in mano a Cellino, quindi in ottime mani: nessuno come il presidente del Brescia sa gestire situazioni del genere, è il suo pezzo forte.

Tonali, c'è la Juve davanti a tutti

La selezione in Serie A è già stata fatta: la Juve è in vantaggio su tutti, Inter compresa. L’Inter si è fermata a un paio di incontri, ora si sta dedicando al mercato di gennaio con vista su luglio. La Juve insiste, c’è un perché: a parte che Paratici si è scomodato spesso di persona, l’etichetta di Sandrino va catalogata al reparto “giovani e molto forti”. Come Kulusevski che ha rappresentato un contropiede autentico: prenderlo subito, approfittando di una maggiore liquidità rispetto alla concorrenza, per assicurarsi un gioiello autentico destinato a essere sempre più luccicante negli ultimi trenta metri con eventuali adattamenti da mezzala. Eventuali, appunto. Tonali sarebbe la freschezza, la classe e il talento in mezzo, ovvero in un reparto che non può pensare che Khedira sia eterno, il discorso vale per Matuidi, ricordando che oggi Emre Can - per i noti motivi - è l’ultima scelta di Sarri. Quindi il nuovo corso che consenta un’iniezione di fantastica gioventù non può escludere Tonali. Tenendo conto della gioielleria di Cellino e sapendo che, rispetto alla scorsa estate, c’è stato un scatto superiore al 30 per cento. A quei tempi Cellino si era orientato sui 35 milioni e quando diciamo “orientato” significa che mai aveva pensato di privarsi del genietto della sua nuova famiglia bresciana. Anzi, aveva proprio scelto di trattenerlo per necessità (la salvezza) e perché una stagione in Serie A avrebbe fatto salire l’asticella. Appunto.

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