TORINO - Il Coronavirus ha cambiato e continuerà a cambiare (anche) il calcio. A cominciare da quel che riguarda conti e bilanci. L'emergenza economica si è sviluppata parallelamente a quella sanitaria, chissà per quanto tempo ancora si farà sentire questo stop forzato nell'intero sistema calcistico mondiale. Servono quindi contromisure, immediate, che abbiano effetti benefi ci sul medio e lungo periodo.
APRIPISTA - La Juventus in tal senso ha già dimostrato di poter fare scuola, con quell'accordo sugli stipendi che ha anticipato tutti e consentirà di avere un beneficio in bilancio da circa 90 milioni per l'attuale esercizio, nonostante poi una buona parte degli ingaggi potrebbe essere ridistribuita negli anni futuri: l'intesa in questione prevedeva la rinuncia almeno momentanea delle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno da parte dei giocatori e staff tecnico della prima squadra. E nel frattempo da radiomercato rimbalza da sempre più parti l’indiscrezione che in Continassa e dintorni si stia valutando anche un'altra mossa, quella di un tetto ingaggi per quel che riguarda i nuovi acquisti: stop quindi a offerte monstre, non ci si dovrebbe spingere oltre accordi da 9 milioni di euro lordi, il che significa ingaggi che al massimo possano toccare una quota compresa tra i 4,5 e i 6 milioni di euro, a seconda anche da chi rientrerà negli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita.
Leggi l’articolo completo sull’edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio
[[dugout:eyJrZXkiOiJTb2s1UkhmRSIsInAiOiJjb3JyaWVyZGVsbG9zcG9ydCIsInBsIjoiIn0=]]