Il 22 maggio ricorre il primo anniversario della storica Europa League, conquistata dall'Atalanta a Dublino. Non è un caso che, avvicinandosi la rievocazione dell'impresa, Antonio e Luca Percassi abbiano proposto a Gian Piero Gasperini di prolungare sino al 30 giugno 2027 il contratto in scadenza il 30 giugno 2026. Non c'è mai stata una questione di rinnovo, essendo la procedura già stata espletata prima che si iniziasse la stagione in corso, in ossequio al principio della programmazione, cardine della gestione societaria. La quinta qualificazione Champions League negli ultimi 7 anni, scaturita dal quarto terzo posto conseguito nell'arco di nove stagioni, spinge il club a impostare ancora più ambiziosamente il futuro, del quale l'artefice tecnico di un ciclo senza precedenti nei 117 anni atalantini può essere ancora un'architrave.

Atalanta, ora dipende solo da Gasp

A questo punto, dipende soltanto da Gasp il quale ha ricevuto un nuovo, eloquente riconoscimento dei meriti acquisiti sul campo sia dai Percassi sia dal copresidente Stephen Pagliuca che condivide ogni mossa con il presidente e l'amministratore delegato. Se è vero che, rimirando la classifica a una giornata dalla fine, quel -5 dal Napoli sarebbe potuto essere un'altra cosa qualora la Dea non avesse vinto soltanto 2 delle ultime 8 partite interne, è altrettanto vero che il bilancio bergamasco non può che essere giudicato strepitoso. Gasperini, in calce alla vittoria di Marassi, l'ha comprensibilmente sottolineato, preannunciando la celebrazione con i tifosi in occasione dell'ultima giornata, quando, il 25 maggio, al Gewiss si presenterà il Parma. La festa non sarà soltanto in termini sportivi. Il 30 giugno, per il decimo anno consecutivo l'Atalanta chiuderà in attivo il proprio esercizio, forte anche degli oltre 60 milioni  garantiti dalla campagna 2024/2025 nel massimo torneo continentale. Un altro primato di cui essere orgogliosi.