BOLOGNA - Se in un primo momento sia stata una proposta da parte di Dzeko o del suo agente Alessandro Lucci nei confronti del Bologna o se sia stato il Bologna a informarsi su quello che era il desiderio di Dzeko probabilmente non si saprà mai. Fatto sta che ora il Bologna vuole veramente Dzeko, il quale sarebbe felice di tornare a giocare nel nostro campionato e di conseguenza pronto a dire sì alla soluzione rossoblù. Per il momento è consigliabile usare il condizionale considerato che altri club italiani in questi ultimi giorni sono andati forte sull’attaccante bosniaco. Nonostante i suoi 39 anni nella stagione passata l’attaccante ha messo insieme 53 presenze e 21 gol con il Fenerbahce e c’è chi è convinto di aver avvistato ieri pomeriggio il direttore dell’area tecnica del Bologna Giovanni Sartori sulle tribune dello stadio Polje di Zenica dove si giocava Bosnia-San Marino, finita 1-0 per i padroni di casa, gol guarda caso proprio di Dzeko esattamente quattro minuti dopo il suo ingresso in campo a metà ripresa.
La missione di Sartori
È immaginabile che se questa indiscrezione dovesse essere confermata, Sartori non avrebbe raggiunto Zenica - dopo aver assistito come sembra la sera prima a Macedonia-Belgio - soltanto per vedere all’opera Dzeko, ma probabilmente anche per parlarci direttamente, questa volta a quattr’occhi. Sartori prima di avviare una trattativa è solito confrontarsi direttamente con il calciatore in questione, per capire fino in fondo quelle che sono le sue intenzioni e informarlo al tempo stesso sugli scenari che troverebbe a Casteldebole. Tutto ciò sarebbe già avvenuto nei giorni scorsi per telefono. Ora non è semplice a che punto sia la trattativa fra le parti, certo è che l’operazione non solo starebbe andando avanti ma i protagonisti sembrano nutrire lo stesso desiderio, e cioè quello di vivere la prossima annata insieme. Per quale motivo il Bologna sarebbe entrato nell’ordine di idee di potersi regalare un attaccante con un passato pieno di successi e un presente ancora molto importante, nonostante i numeri anagrafici? Per la grandissima serietà della persona, primo punto, e poi per la capacità ancora intatta di incidere e di determinare in campo, come ha fatto anche nella stagione appena conclusa con il Fenerbahce di Josè Mourinho.