Edin Dzeko stasera sarà con la sua Bosnia a Celje contro la Slovenia (Z’Dezele Stadium, ore 18), ma potrebbe anche non giocare, poi dal giorno successivo l’operazione che il Bologna sta portando avanti con il suo procuratore Alessandro Lucci per regalarlo a Vincenzo Italiano potrà entrare nel vivo. Da Fenucci agli uomini dell’area tecnica Sartori e Di Vaio, sì, tutti e tre hanno preferito non disturbare l’attaccante prima di questo impegno, sapendo anche quanto sia grande il senso di appartenenza dello stesso Dzeko nei confronti della sua nazionale, ma una volta che il giocatore si sarà messo alle spalle la partita contro la Slovenia ecco che i capi del Bologna vogliono parlarci direttamente per capire fino in fondo quelle che sono le sue intenzioni, al di là delle rassicurazioni che gli sono state date anche in queste ultime ore dall’entourage di Dzeko, compreso il suo agente. Primo perché ci sarebbero altre squadre interessate al campione bosniaco, pare anche in Italia, secondo perché andrà trovata la quadratura del cerchio per quanto riguarda il contratto e soprattutto l’ingaggio, e tutto sta a vedere quali saranno i numeri richiesti dall’attaccante e al tempo stesso fino a che punto vorrà spingersi il Bologna. Che, lo immaginiamo, gli proporrà una cifra fissa e poi tanti bonus legati sia alle presenze nelle varie competizioni che al comportamento e al piazzamento della squadra in campionato, Europa League e Coppa Italia.
Dzeko, talento e capacità di incidere ancora a 39 anni
Da domani in poi ci aspettiamo giorni caldi e magari addirittura decisivi sul fronte Dzeko, anche perché l’idea del Bologna sarebbe quella di chiudere entro tempi relativamente brevi questa operazione, che ha una sua logica (come ha sottolineato anche Daniele Arrigoni nella nostra intervista esclusiva). Una volta che è stato evidenziato come Dzeko sia ancora un campione vero dopo due anni vissuti da autentico protagonista nel Fenerbahçe di Josè Mourinho, primo punto, e conoscendo anche quella che è stata e continua a essere la sua infinita serietà sia dentro che fuori dal campo, secondo punto, il Bologna ha valutato se fosse giusto aggiungere un giovane di qualità a Castro e a Dallinga oppure un attaccante esperto che da una parte fosse molto funzionale per la squadra e da un’altra consentisse ai due di poter crescere vedendolo lavorare quotidianamente. Ebbene, d’accordo anche con Italiano, la società rossoblù si è buttata almeno per il momento sulla seconda strada per più motivi: l’infinito talento di Dzeko, la sua capacità di determinare e incidere ancora nonostante i suoi 39 anni di età, e anche per quello che è lo spessore in tutti i sensi del calciatore. Perché Dzeko è... Dzeko da anni e le squadre che se lo sono goduto alla fine lo hanno anche fortemente rimpianto. L’ultima il Fenerbahçe, che avrebbe voluto trattenerlo, come avrebbe voluto che restasse a Istanbul tutto il suo popolo.
Bologna, tutte le alternative in attacco
E’ chiaro che nel caso in cui (come sembra possibile, visto che a oggi entrambe le parti hanno la stessa volontà) il Bologna e Dzeko trovassero l’accordo il discorso legato all’attaccante da aggiungere all’organico si chiuderebbe da subito, se di contro così non dovesse essere gli scenari potrebbero più o meno cambiare. Nel senso che a quel punto Sartori, Di Vaio e Italiano dovrebbero decidere se fosse opportuno trovare sul mercato un altro profilo alla Dzeko, oppure un attaccante tipo Fotis Ioannidis del Panathinaikos o Evann Guessand del Nizza, tanto per fare due nomi di calciatori che da un paio di anni sono nel mirino del Bologna, che tuttavia hanno costi molto importanti, soprattutto l’ivoriano. Tenendo presente come a quel punto gli uomini dell’area tecnica dovrebbero trovare una sistemazione probabilmente a Dallinga, perché nonostante le tre competizioni da giocare la convivenza rischierebbe di diventare complicata.