BOLOGNA - L’operazione Edin Dzeko al Bologna ha un costo su per giù di 5 milioni di euro per un anno tra ingaggio e commissioni. Da una parte è stata promossa dall’area tecnica, costituita da Sartori, Di Vaio e anche dall’allenatore Italiano, ma dall’altra dovrà avere il via libera per quanto riguarda l’aspetto economico. Ci deve esser l’ok sia di Saputo che di Fenucci. In poche parole, quelli che a oggi sono i numeri emersi dalla trattaviva portata avanti nei giorni passati da Sartori con il procuratore Alessandro Lucci passeranno al vaglio nelle prossime ore dell’ad che, una volta parlato con il presidente, farà sapere agli uomini del governo tecnico la decisione. La sensazione è che Dzeko abbia almeno a oggi molte possibilità di vestire la maglia del Bologna, facendo di conseguenza felice il popolo rossoblù, consapevole di come e di quanto sia ancora infinito il talento del Cigno di Sarajevo nonostante i trentanove anni, ma va sottolineato come il Bologna di Saputo sia da sempre una società che nel limite del possibile ritiene costruttivo investire sui giovani. E almeno ad ascoltare le sirene provenienti da Casteldebole sarebbe proprio questo il dubbio che alberga nella testa di alcuni capi, e non tanto il fatto che Dzeko costi 5 milioni, perché inutile nascondere come li valga tutti per quello che ha evidenziato anche in questa ultima annata nel Fenerbahce.
Il futuro di Castro e Dallinga
Ora, il discorso è questo: se il Bologna guarda al presente la scelta di mettere a disposizione di Italiano un campione come Dzeko è di sicuro la migliore, quella che regala le maggiori garanzie, soprattutto se come già evidenziato l’idea di Sartori, Di Vaio e dello stesso tecnico è quella di trattenere sia Castro che Dallinga. Ma se all’argentino e all’olandese aggiungi un prospetto da far crescere la squadra attuale ne trarrà pochi benefici, e ciò sarebbe rischioso tenendo presente come il Bologna dovrà essere competitivo in tutte e tre le competizioni che sarà chiamato a giocare. Con gli impegni europei che tra l’altro ci saranno di giovedì e non di martedì o mercoledì come in Champions. Diverso è se il Bologna decidesse di buttarsi sull’altra strada, perché a quel punto oltre al giovane da dover tirare su sarebbe indispensabile investire sui 25 milioni per acquistare un attaccante destinato a prendere il posto o di Castro o di Dallinga, considerato come in questa ultima stagione siano mancati terribilmente proprio i gol delle due prime punte. Ma anche a quel punto, ecco la verità, Italiano finirebbe per avere due attaccanti centrali e non tre, il che non sarebbe di sicuro il massimo della vita, anche alla luce di quello che è accaduto nell’ultima stagione.
Dzeko è ancora un giocatore vero
E’ evidente che nel caso in cui volesse dare un seguito a quelli che sono stati i colloqui fitti tra Sartori e Lucci ma anche tra il responsabile dell’area tecnica e lo stesso Dzeko, il Bologna dovrà prendere una decisione entro tempi brevi, anche perché il campione bosniaco è corteggiato in Italia da altre società, a cominciare dalla Fiorentina. Conoscendo come lavorano Sartori e Di Vaio, le perplessità potevano essere legate alle condizioni fisiche di Dzeko e anche al desiderio di allungare il suo straordinario percorso, ma dopo averlo visto giocare quella mezzora a Zenica in Bosnia-San Marino e aver parlato con lui, Sartori ha capito che il giocatore è ancora capace di regalare gol e magie e che l’uomo è di una serietà senza confini. Come d’altra parte evidenziano tutti i suoi numeri, sia quelli anagrafici che quelli messi insieme dentro il campo in questi due anni che ha passato sul Bosforo, nel Fenerbahe di Mou, non certo un allenatore qualsiasi.