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Bologna, per Bernardeschi è pronta la 10. Cosa ha fatto Federico per favorire il trasferimento

Il club emiliano sta per chiudere la trattativa con l'ex attaccante di Juventus e Fiorentina: tutti i dettagli

BOLOGNA - Come se avessero aspettato di cogliere l’attimo da un anno. All’atto pratico da quando nell’estate passata quelli del Bologna parlarono sia con Federico Bernardeschi che con il suo procuratore Beppe Bozzo: insieme valutarono fino a che punto fosse possibile quel trasferimento, ma dopo alcuni colloqui entrarono nell’ordine di idee che sarebbe stato complicato su tutti i fronti, a cominciare dal fatto che il Toronto non avrebbe voluto mollarlo. Ora, dire che il Bologna e Bernardeschi si lasciarono con la promessa di riparlarne tra un anno forse sarebbe esagerato, ma attenzione, non di sicuro sbagliato, perché da entrambe le parti era rimasta la voglia di poter vivere questa esperienza sotto lo stesso tetto di Casteldebole. E non a caso Giovanni Sartori e Marco Di Vaio hanno visto tante partite di Bernardeschi in televisione e lo hanno anche fatto seguire dai responsabili tecnici del Montreal, l’altra squadra di Joey Saputo, che come il Toronto milita in Mls, e sempre, sia direttamente che attraverso le relazioni provenienti dal Canada, hanno sempre ricavato impressioni positive. Non solo dal punto di vista tecnico, perché sotto questo aspetto Berna non può e non deve mai essere messo in discussione, ma anche sul piano fisico, della corsa e anche del comportamento, sempre estremamente costruttivo sia dentro il campo che fuori. 

Ingaggio e milioni

 Appena sono arrivati di nuovo i tempi giusti, i capi dell’area tecnica rossoblù hanno deciso di andare all’assalto, non fosse altro per verificare se l’idea di Bernardeschi fosse ancora quella dell’estate scorsa. Risposta affermativa e allora Sartori e Di Vaio hanno cominciato a parlare anche di numeri con il suo agente, non volendo farsi trovare impreparati una volta che il calciatore avesse rescisso il contratto con il Toronto. Morale: appena ciò è accaduto, il Bologna ha raccolto quanto aveva seminato da tempo, rendendosi anche conto di quanto Bernardeschi lo volesse fortemente non solo a parole ma anche con i fatti. Qual è la dimostrazione più grande? Facile: aver accettato di guadagnare più di tre volte di meno rispetto a quanto percepiva a Toronto. Pensate che Berna in Canada aveva un ingaggio da 6 milioni netti di euro (compresi i bonus), mentre Sartori gli ha fatto sottoscrivere un contratto biennale più l’opzione per il terzo anno a 1,5 milioni a stagione. A dire la verità, Bernardeschi avrebbe avuto altre soluzioni sia in Italia che all’estero, dove avrebbe anche guadagnato di più, ma l’ex viola ed ex juventino ha mantenuto la parola data al Bologna, ritenendola la squadra giusta per poter tornare a essere chi era entro tempi brevi. 

Il pedigree di Bernardeschi

A meno di cambiamenti di programma Bernardeschi arriverà a Bologna un paio di giorni prima della partenza per il ritiro di Valles, prima si sottoporrà alle visite mediche e poi firmerà il contratto che lo legherà alla società rossoblù almeno per due anni. Per questo ragazzo di 31 anni di Carrara che ha un percorso pieno di luci, 3 scudetti, 2 Supercoppa, 2 coppa Italia con la Juventus, campione d’Europa con l’Italia di Roberto Mancini e una quarantina di partite con la maglia azzurra, il Bologna ha lasciato la maglia numero 10, ed è facile intuire che Bernardeschi la vestirà molto volentieri. Berna-dieci può giocare dappertutto dalla cintola in su, esterno destro (dove c’è anche Orsolini: nessuno almeno a oggi è più forte del Bologna su quel lato), esterno sinistro, trequartista, mezzala, e guai a dimenticare come in caso di emergenza sia stato impiegato anche come esterno sinistro di difesa. Avendo tanta qualità ma al tempo stesso anche forza fisica, il Bologna è convinto di aver aggiunto un altro calciatore capace di fare la differenza. Chiedete al Mancio chi è Bernardeschi, quanto è forte e quanto sia stato importante nell’Europeo vinto. 

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