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Fiorentina, preso Dzeko. Immobile dipende da Kean

I viola si assicurano un attaccante ancora decisivo: Pioli è stato fondamentale per il sì del bosniaco   

Edin Dzeko per Stefano Pioli. Non è una moltiplicazione ma un’addizione, perché l’attaccante si aggiunge al tecnico parmigiano come primo acquisto della nuova Fiorentina: preso a parametro zero, per l’ex Fenerbahce (classe 1986) un anno di contratto a 1,8 milioni più bonus con opzione di rinnovo di un altro anno che scatterà in automatico al raggiungimento di un certo numero di presenze e di gol. Intesa raggiunta ieri dopo una trattativa veloce e serrata per quello che al momento può essere considerato il vice Kean. 

La Fiorentina riporta Dzeko in Italia 

Obiettivo messo tra le priorità in casa viola per colmare la mancanza di un’estate fa, quando venne scelto di fare a meno di un centravanti in più con una decisione condivisa da Palladino per non mettere pressione su Kean e lasciarlo sereno nel tentativo di rilancio personale. Ma stavolta gli uomini di Commisso a questo obiettivo si sono dedicati fin dai primi giorni di giugno cercando anche altre soluzioni, come quella che portava a Ciro Immobile (a sua volta nelle mire del Milan). E poi hanno deciso di puntare dritti su Dzeko nel momento in cui il centravanti bosniaco ha aperto alla Fiorentina svincolandosi di fatto dalla presa del Bologna, società a lungo in vantaggio se non proprio vicina all’ingaggio del calciatore già in Italia con le maglie di Roma e Inter. Ora ci tornerà per vestire quella viola. Parentesi su Immobile: non sparisce dai radar del Viola Park. Di sicuro non sarà il vice di Kean, ma potrebbe entrare tra i candidati a sostituirlo nel caso in cui alla fine Moise non dovesse rimanere a Firenze, insieme ovviamente ad altri che la Fiorentina andrebbe a valutare a quel punto potendo contare almeno su cinquantadue milioni di buoni motivi, vale a dire la clausola per la cessione valida dall'1 al 15 luglio. 

Dzeko, più di un vice Kean 

Discorsi pieni di condizioni, ovviamente, che i tifosi viola sperano siano cancellati definitivamente dal rinnovo proposto e accettato da Kean. Mentre come detto, nel frattempo, non ci sono più dubbi sull’arrivo in riva all’Arno di Dzeko, che ha subito trovato in Pioli la sponda convinta: sponsor, l’allenatore, di una trattativa che sapeva gli avrebbe garantito un punto di riferimento offensivo ideale. E la richiesta del nuovo tecnico viola, lui ancora da ufficializzare non appena i tempi lo consentiranno in una storia ormai nota, ha spinto la Fiorentina ad inserirsi con efficacia nello stallo che si era creato tra Bologna e Dzeko per qualche tentennamento reciproco e da lì tutto è stato più semplice, sia per la proposta economica che soddisfa il bosniaco alla soglia dei quarant’anni dopo un paio di stagioni nel calcio turco e sia per l’idea di far parte di una squadra che manifesta ambizioni di migliorare il sesto posto in campionato e di provare a conquistare la sospirata Conference League: la Fiorentina cercava un vice Kean e con Dzeko intanto ha trovato certamente qualcosa di più. 

Garante Pioli 

Se si esclude il prolungamento di De Gea fino al 2028 e i riscatti obbligati di Gosens dall’Union Berlino e di Fagioli dalla Juventus, parte insomma dall’attacco il mercato estivo del club viola per consegnare a Pioli una squadra forte e competitiva su tre fronti (c’è anche la Coppa Italia tra i traguardi non secondari). E parte con un acquisto che non mancherà di far discutere i tifosi viola (anzi, lo sta già facendo), ma il garante di Dzeko si chiama Stefano Pioli. E più di ogni altro si chiama Edin: ha voluto fortissimamente Firenze sapendo di avere ancora tanto da dare e si rimette in gioco a trentanove anni. 

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