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Fiorentina, il piano Piccoli se Kean va via

È l’attaccante del Cagliari il primo, eventuale sostituto di Moise: Giulini chiede trenta milioni ma il club viola non molla la presa

FIRENZE - La Fiorentina non molla Roberto Piccoli. Anzi, l’attenzione e l’interesse del club viola potrebbero diventare una presa decisa se col trascorrere dei giorni il futuro di Kean dovesse allontanarsi da Firenze, anche se la clausola da cinquantadue milioni che vale fino al 15 del mese rimane a tutt’oggi una minaccia più consistente delle voci/indiscrezioni di mercato che vogliono l’Al-Qadsiah per un verso e il Manchester United per l'altro sulle tracce del centravanti classe 2000. Fermo restando che se nulla accadrà da qui alla scadenza, nulla nemmeno cambierà sull’appeal del numero 20 in Italia e soprattutto in Europa nel mese e mezzo che rimarrà di mercato, allora per questo - che è già un ottimo motivo - la Fiorentina intanto continua a stare addosso a Piccoli, avendo individuato nell’attaccante rossoblù l’eventuale sostituto di Kean

Fiorentina, domanda impegnativa

Obiettivo primario, sempre se, nonostante i trenta milioni messi sul cartellino dalla società del presidente Giulini siano prezzo tutt’altro che comodo per sedersi al tavolo e nonostante la possibile concorrenza di altre squadre ugualmente attratte dalle caratteristiche del 24enne bergamasco. La Roma, ad esempio, per non fare nomi. Alla base della strategia degli uomini di mercato di Commisso c’è la convinzione che Piccoli sia il prospetto giusto su cui investire e a cui affidare l’attacco viola in caso di separazione forzata da Kean: a lui e magari a Sebastiano Esposito, in aggiunta a Edin Dzeko con il bosniaco che diventerebbe ancora più di quanto lo sia già il punto di riferimento non solo in campo per costruire da subito un reparto offensivo completamente nuovo rispetto a poche settimane fa.

Fiorentina, Piccoli ma non troppo

Quindi, i trenta milioni chiesti dal Cagliari nella richiesta iniziale intorno a cui aprire la trattativa vera e propria, nonché la necessità di confrontarsi con altri club, non spaventano la Fiorentina che continua a portare avanti un progetto dalle idee chiare, come dimostrano gli acquisti di Fazzini, Viti e dello stesso Dzeko, un progetto che altrettanto di sicuro non prescinde da Kean, e non può essere diversamente dopo i venticinque gol segnati in stagione che hanno riconsegnato alla formazione e ai tifosi viola un centravanti di primissima fascia, ma Piccoli ha le qualità per entrare a far parte di quello stesso progetto: le traiettorie del mercato sono imprevedibili e difficilmente intercettabili, ancora meno se ci sono condizioni fissate e interessi in ballo di decine di milioni che, volenti o nolenti, hanno il potere di trasformare le certezze in incertezze. La Fiorentina fino a prova contraria è certa di ripartire da Kean, tanto da essere pronta una volta superato l’ostacolo del 15 ad allungargli il contratto con adeguato ritocco economico, elevarlo a simbolo della squadra targata Pioli e alzare di parecchio o addirittura togliere la succitata clausola, mettendo così un muro tra sé e le pretendenti molto difficile da scalare. Eppure, non può fare a meno di un piano B per ogni evenienza: che oggi più di ieri si chiama Roberto Piccoli

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