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Correa e l’Inter pronti a dirsi addio

Inter via Getty Images

A fine stagione le strade tra l’attaccante argentino e il club nerazzurro si separeranno

MILANO - Sarà addio a fine stagione tra Inter e Correa. A meno di un clamoroso finale di stagione, il Tucu saluterà con 2 anni di anticipo rispetto alla scadenza del suo attuale contratto. L’infortunio rimediato ala vigila del derby è stato solo l’ultimo di una lunga serie di intoppi che hanno condizionato la sua avventura milanese. Tanti, troppi, infatti, i guai fisici che lo hanno frenato, togliendogli la possibilità di fare la differenza. Sfortuna sì, ma è anche vero che, quando è stato bene, l’argentino ha comunque fatto tanta fatica a incidere. Tanto che anche il rapporto con San Siro si è deteriorato.

Rimpianto

Separarsi, dunque, servirà a tutti. Anche allo stesso Correa, che, in un nuovo ambiente, avrebbe l'occasione per rigenerarsi, cancellando la negatività che gli ha tolto il Mondiale, che poi l’Argentina ha vinto. E ovviamente all’Inter, che andrà alla caccia di un altro attaccante, con caratteristiche abbastanza simili al Tucu. In rosa, infatti, manca un elemento che salti con facilità l’uomo, creando superiorità e che, magari, riesca costruirsi da solo l’opportunità per concludere verso la porta avversaria. Sarebbe l’identikit di Dybala, che non a caso è il rimpianto interista per questa stagione. La scorsa estate, sarebbe potuto arrivare assieme a Lukaku, se Correa fosse stato ceduto. Il Marsiglia si era fatto avanti, ma è mancata la quadra per chiudere l'operazione e così la Joya se n’è andato a Roma. Ora l’Inter andrà caccia del suo clone.

Sto bene qua

La trattativa per il rinnovo non è semplice. Le distanze tra domanda (6 milioni) e offerta (4,5) sono significative. Ma il fatto che Bastoni abbia comunque l’Inter come priorità alimenta la fiducia. «In questo momento mi sento soddisfatto. Sto bene qua. E così anche la mia famiglia, quindi per adesso va tutto bene», ha affermato il difensore a Mediaset. Certo anche Skriniar stava bene in nerazzurro. Ma quando il Psg l’ha ricoperto d’oro, ha ceduto. E ieri, come aveva già fatto prima del derby, Marotta gli ha tirato una frecciata, pur senza nominarlo. «Dentro la fascia da capitano ci sono dei valori, come l'appartenenza e l'amore per il club. Chi non li recepisce, non può essere candidato a portarla», ha spiegato l’ad nerazzurro, a margine della presentazione del libro "Società sportiva 2030". Tornando a Bastoni, tra le sue parole, c’è scappata anche la promessa di provarci comunque per lo scudetto: «Proveremo a vincere tutte le partite e vedremo come si comporterà il Napoli».

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