Vincere per continuare a vincere. Perché vincere assicura ricavi supplementari, tra premi e bonus degli sponsor, attraverso i quali una squadra può essere rafforzata e rinnovata. E’ stato il segreto dell’Inter di questi ultimi anni. Con una proprietà, quella di Suning, non più in grado di garantire risorse, la dirigenza ha imboccato la via di un oculato player-trading (nell'estate 2023 c'erano state ben 12 new entry) per mantenere alta la competitività dell'organico. Il resto lo hanno fatto Inzaghi e i giocatori, conquistando titoli, trofei e vittorie, tra Italia ed Europa, che hanno contribuito a sistemare i conti della società. Il risultato è che ora, con la seconda finale di Champions raggiunta in appena tre anni, il club nerazzurro si avvia a chiudere il prossimo bilancio in abbondante attivo. Andare a Monaco di Baviera il 31 maggio, infatti, ha fatto salire il montepremi Uefa alla straordinaria cifra di 132 milioni di euro. Che potrebbero diventare addirittura 150 in caso di trionfo.
Inter, ampio margine per il mercato
I conti non finiscono qui, evidentemente, perché la cavalcata europea ha permesso di fare festa anche con gli incassi del botteghino. Con il Barcellona è stato registrato il record assoluto per l’Italia: 14,7 milioni. Mentre con il Bayern erano stati 10. Ovviamente ci sono anche quelli della gare precedenti. Più quelli del campionato e della Coppa Italia: la semifinale con il Milan, ad esempio, ne ha assicurati 5,8. Plausibile che i nerazzurri non facciano il bis tricolore, ma il secondo posto regalerà comunque un bel premio. E i diritti tv nazionali garantiranno un tesoretto almeno vicino alla doppia cifra. Sullo sfondo, peraltro, c’è anche il Mondiale per club della Fifa. L’Inter parte da un minimo garantito di 24 milioni, ma può spingersi bel oltre i 100 arrivando in fondo.