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Conceição, ultima fermata: la Juve voleva riscattarlo, mentre ora...

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Conceição, ultima fermata: la Juve voleva riscattarlo, mentre ora... LAPRESSE
Il portoghese rischia di non giocare neanche a Parma con Yildiz e Koopmeiners in dubbio. Piace a Giuntoli ma costa 30 milioni: a dicembre la conferma pareva scontata, ora è un rebus

Nel giorno del debutto di Tudor, Conceiçao era entrato in campo sgusciando come un’anguilla tra dribbling, accelerazioni e cambi di ritmo. Poi, dopo Juve-Genoa, si è seduto in panchina all’Olimpico e lì si è incupito, fino a lasciarsi andare a uno sfogo criptico che è stato letto come il primo mal di pancia della nuova gestione. Cosa intendesse Francisco con la frase «un giorno tutti sapranno», pubblicata su Instagram dopo Roma-Juve, non è dato saperlo. Il caso è rientrato “alla Tudor-maniera”: con un dialogo franco, con un paio di pacche sulle spalle e con un ingresso in campo la settimana successiva, giusto per non alimentare le ipotesi di punizioni o spaccature. Contro il Lecce Conceiçao è così subentrato, ma senza incidere. Anzi, è stato tra quelli redarguiti pubblicamente dall’allenatore. Tudor, commentando la sofferenza degli ultimi minuti, ha candidamente ammesso: «I cambi non mi sono piaciuti, sono stato calciatore anche io ma non voglio alibi da nessuno». Di sicuro, il portoghese non sta vivendo un gran momento di forma. Il 3-4-2-1, nuovo modulo che ha tarpato le ali per valorizzare lo sviluppo centrale del gioco, ha fatto diverse “vittime”; tra queste, il figlio d’arte che ha nella fascia un habitat quasi naturale e attacca molto meglio di come difende.  

Conceiçao, l'occasione

Con sette partite ancora da giocare e una Champions da conquistare, l’esterno potrebbe avere un’altra opportunità: a Pasquetta, contro il Parma. Yildiz si è infatti fermato per una contusione alla coscia, Koopmeiners è invece alle prese con un fastidio al tendine. Il condizionale è d’obbligo, in tutte le versioni di questa storia: i due titolari potrebbero stringere i denti e scendere in campo, ma potrebbe anche accadere che Conceiçao resti comunque in panchina liberando lo spazio, alle spalle di Vlahovic, a Kolo Muani e Nico Gonzalez. A quel punto, diventerebbe la quinta scelta sulla trequarti. L’ultima gara da titolare risale al 23 febbraio a Cagliari, l’ultimo gol la settimana precedente con l’Inter. Il rendimento da 5 gol e 5 assist rende il suo futuro piuttosto incerto, nonostante Giuntoli a dicembre abbia parlato apertamente di conferma: «I rapporti con lui e con l’agente sono ottimi, vogliamo assolutamente che resti con noi». Il dt stravede per il talento del ventiduenne e, nonostante lo scarso utilizzo di Tudor, ha lasciato aperto il tavolo della trattativa con il Porto

Conceiçao, il futuro

Per trasformare le intenzioni in atto pratico ci sarebbe bisogno di un assegno da 30 milioni. Conceiçao è approdato a Torino con la formula del prestito secco per una cifra vicina ai 7 milioni; sul suo conto, non esiste né un diritto né un obbligo di riscatto, eppure la Juve - in virtù dell’esborso estivo - ha una di corsia preferenziale per coprire la cifra prevista dalla clausola: prima di guardarsi attorno, il club portoghese busserà quindi alla Continassa. Oggi, in qualsiasi caso, l’addio resta la prospettiva più concreta. Anche se il 4° posto sposterebbe gli orizzonti economici di una società al quale l’azionista ha chiesto sostenibilità al netto dell’aumento di capitale già garantito. Poi esiste la questione tecnica: con la conferma di Tudor, Conceiçao continuerebbe a essere solo un’alternativa. E con 30 milioni, di solito, si comprano i titolari. 

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