Neanche il ritorno in patria è servito a far tornare la carriera di Tiago Djaló sulla retta via. Arrivato a gennaio 2024 alla Juve dal Lilla, il difensore ha giocato appena 17 minuti (nell'ultima giornata contro il Monza) in sei mesi a Torino e l'estate scorsa è stato ceduto al Porto in prestito annuale, dopo essere stato vicino alla Roma. I bianconeri speravano che in Portogallo potesse rimettersi in luce, invece Djaló ha deluso molto il club di Oporto e non solo in campo. A far infuriare la società, infatti, sono stati i suoi comportamenti irrispettosi, come quando a Capodanno arrivò in ritardo all'allenamento perché stava festeggiando a Madrid. Dopo quell'episodio il Porto aveva comunque deciso di continuare a credere nel difensore, sceso in campo da titolare anche nelle due sfide di Europa League contro la Roma, ma l'ultima vicenda ha fatto definitivamente perdere la pazienza ai Dragoes.
Procedimento disciplinare per Djaló
Secondo i quotidiani portoghesi A Bola e Record, Djaló è finito al centro di un procedimento disciplinare insieme ai tre suoi compagni di squadra Otavio, William Gomes e Martim Fernandes per aver preso parte a una festa notturna protrattasi fino alle 4 del mattino. A causa di questa bufera il Porto ha sospeso Djaló, che si allenerà da solo e che non gioca da due mesi, e sta valutando seriamente l'ipotesi di interrompere il prestito e rispedirlo subito alla Juve, senza neanche aspettare la fine della stagione. Con ogni probabilità tornerebbe a Torino solo di passaggio, nella speranza di trovare un club che voglia puntare su di lui nonostante le ultime due stagioni da dimenticare.