ROMA - Bisogna portare pazienza, vale per Sarri e per i tifosi della Lazio. Il mercato di quest’anno è bloccato dalla conferma di tutti i big, sacrificio che a Lotito può costare meno dei nuovi acquisti. È rimandato alla valutazione della rosa che farà Mau a luglio, alle cessioni degli esuberi da chiudere, al rebus Rovella, unico per cui si può pensare che venga pagata la clausola di 50 milioni. È un mercato senza i soldi dell’Europa, senza certezze, senza tempi. Sono i paletti che non consentiranno movimenti rapidi, da Formello vengono raccontati ogni giorno come ritornelli. Senza tagli veloci e senza una cessione straordinaria tutte le idee che possono avere la Lazio e Mau rimarranno astratte.
Sarri, summit di mercato a pranzo con Fabiani
Se le saranno scambiate anche ieri durante il pranzo che Fabiani e il Comandante hanno svolto in Toscana. È stato minimizzato nella sua portata, riferito come un confronto su programmazione, rosa da ridurre e organizzazione logistica delle amichevoli da svolgere nel precampionato. In pratica tutto ciò di cui società e allenatore parlano da inizio giugno. Ma Sarri, nelle interviste di domenica, era stato chiaro: «Il mercato? Devo rivedere il direttore. Lui porterà i suoi nomi e io porterò i miei». Per quanto gli piaccia essere sfrontatamente protagonista, Sarri aspettava davvero di parlare di mercato, fremeva per capire quanti innesti può garantirgli Lotito e per far conoscere le sue idee. Ha studiato calcio per un anno, ha visionato giocatori di vari campionati, si è soffermato su Premier, Olanda e Belgio. «Mi aspetto un adeguamento della rosa per renderla più idonea alle mie caratteristiche, ma conosco la situazione e so benissimo che ci sarà qualche innesto, ma senza stravolgimenti», aveva aggiunto il Comandante a Sky.