Guendouzi vuole restare alla Lazio, fa sapere il suo entourage. Una buona notizia. Non è poco, considerando le estreme incertezze dentro il clima rovente di Formello. Neppure è tanto e basta a fugare ogni interrogativo in uscita, perché Lotito intende trattenere i big, ma i conti del club biancoceleste vanno sistemati per il presente e per il futuro. Occhi aperti. Le offerte, per ora solo sbandierate o gonfiate ad arte e non tutte vere, alla lunga potrebbero lasciare il segno. Guendouzi, al momento, sembra distante da qualsiasi tentazione. Non attiverà la clausola di rescissione da 50 milioni che gli permetterebbe di partire, non è stato avvicinato dai club inglesi (Aston Villa, Newcastle) che in tempi diversi lo hanno sondato.
Guendouzi piace in Inghilterra, ma...
Il suo nome, si sa, continua a esercitare un certo fascino in Premier League, dove era sbocciato giovanissimo, tra il 2018 e il 2020. Due stagioni e 82 presenze con l’Arsenal di Emery. Veniva dal Lorient. Quel mediano francese con i riccioli impressionava per personalità. Capitò persino alla Lazio di Inzaghi, Tare e Milinkovic incontrarlo in un’amichevole estiva a Stoccolma, quando aveva appena cominciato a giocare con i Gunners. Sono passati sette anni, ora ne ha 26 e ha raggiunto lo standing del centrocampista di livello internazionale, nel pieno della maturità atletica e tecnica. Lui e Rovella, nell’ultima stagione, hanno formato una cerniera mediana come pochi club si potevano permettere in Serie A. Per Sarri sarebbe una sciagura, dal punto di vista tecnico, perdere uno dei due. Il francese, nei mesi scorsi, si è meritato l’appellativo di “mezza squadra” che alla fine degli anni Novanta, nella Lazio di Eriksson, era stato attribuito a Jugovic. Trentasette presenze da titolare in campionato per un totale di 3.275 minuti. Appena 4 sostituzioni e solo una partita saltata, a Bergamo con l’Atalanta, perché alla 31ª doveva scontare un turno di squalifica. Chiuse il campionato, a fine maggio, ponendo alcuni interrogativi relativi al futuro. Come se la permanenza alla Lazio non fosse scontata. Già alla fine di maggio, gli intermediari che lo avevano condotto a Formello da Marsiglia nell’estate 2023 smontavano ogni tipo di preoccupazione. Il francese chiedeva un adeguamento dell’ingaggio, molto più basso di quanto si potesse immaginare perché era stufo dell’OM e due anni fa decise di sposare la Lazio senza privilegiare l’aspetto economico. Di Roma e dell’ambiente biancoceleste si è innamorato, come testimonia persino il matrimonio, festeggiato a Villa Miani tre settimane fa.
Il futuro e il contratto di Guendouzi
Del rinnovo se ne parlerà più avanti e con decorrenza 2026. Lotito nell’immediato non lo può accontentare, ma Guendouzi non punterà i piedi. Il ritorno di Sarri, a cui è molto legato, lo ha rassicurato e dovrebbe funzionare da deterrente. Anche la mancanza della ribalta europea, dopo aver giocato per due anni in Champions e in Europa League, sembra una preoccupazione svanita. La sua volontà è chiara. Se dovessero materializzarsi proposte indecenti, toccherà a Formello resistere.