ROMA - Incedibili ma non troppo, forse i meno incedibili per Lotito e Sarri. È il caso di Nuno Tavares e Castellanos. Appartengono all’appello di inizio stagione lanciato più volte da Formello. "Teniamo i big, non compriamo ma non vendiamo nessuno" ripetono come un disco. Un dubbio, in realtà, esiste. Perché la Lazio deve controllare i conti e alleggerire il bilancio in proiezione futura. Qualche giocatore, è inevitabile, può essere meno incedibile di altri e non ci vuole l’intuito di uno scienziato per capirlo. Non basta Tchaouna. Vedremo se basterà il taglio degli esuberi oltre a Cancellieri o Noslin e Patric o Gigot per esaurire la cura dimagrante. Qualcuno partirà e Sarri ha posto l’alt su Guendouzi, Rovella, Gila e Romagnoli, l’asse centrale della squadra.
Nuno Tavares
Il riscatto di Nuno Tavares, ad esempio, era stato esercitato in anticipo rispetto ai tempi prefissati perché la Lazio si voleva mettere nella condizione di poterlo cedere qualora fosse arrivata l’offerta giusta per il Mondiale per Club. L’interesse dell’Al Hilal, se mai fosse stato reale, è decaduto con l’insediamento di Simone Inzaghi a Riyad. Gli arabi hanno preso Theo Hernandez a 25 milioni dal Milan. Il romanista Angelino era l’alternativa. Curioso pensare che la Lazio ne avesse rifiutati 40 per il portoghese, come è stato fatto trapelare. Fantasie.
L'attacco della Lazio
Sarri, dopo la firma con la Lazio e ancora prima di sapere del blocco del mercato, confidava in qualche acrobazia per fiondarsi su Giacomo Raspadori, in possibile uscita a 30 milioni dal Napoli. Un’ipotesi di cui parlava Lotito (tra una partita e l’altra a biliardino) al panel della Lega di Parma nel caso in cui fossero arrivate proposte allettanti. Mau, è chiaro, dovrà rivedere l’argentino e magari scoprire un livello di cattiveria differente sotto porta rispetto al suo impatto in Serie A, estate 2023, quando era appena arrivato dal Girona e faticava a togliere il posto a Immobile, fiaccato da infortuni muscolari a catena. A margine del clinic di Castiglione della Pescaia, ha sottolineato la predisposizione del Taty al gol difficile e la capacità realizzativa superiore di Boulaye Dia, considerato un vero centravanti. La concorrenza tra i due è aperta. Si alterneranno. Due numeri 9 servono alla Lazio. In teoria ci sarebbe anche Noslin, ingaggiato l’estate scorsa come punta centrale e ora da valutare. Sarri gli dovrà dare un ruolo, risolvendo alla radice l’interrogativo: esterno d’attacco o centravanti? Il manager di Castellanos un mese fa aveva ipotizzato presunte offerte dalla Premier, mai recapitate o formalizzate a Formello. Si parlava del Burnley, che poi invece ha trattato e acquistato Tchaouna. Vedremo se nascerà altro per il Taty oppure no. La Lazio, di sicuro, se ne priverebbe per cifre pari o superiori ai 30 milioni.
I terzini a disposizione
Le plusvalenze servono. La Lazio negli anni passati non ha mai fatto player trading. Ora si deve mettere nelle condizioni di provarci. Sarri conoscerà da vicino Nuno Tavares, cercherà di addestrarlo e renderlo adattabile alla fase difensiva. I dubbi di natura tattica, inutile girarci intorno, sono enormi e dal punto di vista muscolare il portoghese non dà totali garanzie. Ecco perché, nonostante la percentuale di rivendita concessa all’Arsenal, la società biancoceleste potrebbe sacrificarlo in presenza di un’offerta congrua. Lazzari, Hysaj, Marusic e Pellegrini sono gli altri quattro terzini a disposizione.