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Koulibaly al Chelsea, ecco l'annuncio di Spalletti al Napoli: il retroscena

Il centrale senegalese in scadenza nel 2023 ha rifiutato il rinnovo del club azzurro: inevitabile la cessione per non perderlo a parametro zero. Tutte le cifre dell'affare

DIMARO FOLGARIDA - Luciano Spalletti ha voluto dare la notizia alla squadra personalmente già ieri mattina, poco prima dell'inizio dell'allenamento e soprattutto dell'arrivo della tempesta: «Ragazzi, Koulibaly è quasi andato via». La giornata del Napoli è cominciata così, con un messaggio delicatissimo e sportivamente deprimente sussurrato con rispetto innanzitutto ai componenti della famiglia: Kalidou è il totem, il leader, il capitano, il grande fratello e un difensore straordinario. Ma Kalidou è anche un giocatore in pectore del Chelsea: De Laurentiis e Fali Ramadani, nella doppia versione di manager di KK e intermediario del club inglese, hanno definito l'affare in occasione di un articolato incontro andato in scena a Roma tra ieri e lunedì, in collegamento costante con Londra: i Blues verseranno 40 milioni di euro e il giocatore, invece, guadagnerà più o meno 10 milioni a stagione per i prossimi 4 anni. L'ufficialità è dietro l'angolo, questione di ore, e ovviamente Kouly non metterà piede a Dimaro: non arriverà oggi e neanche domani. Volerà in Inghilterra. Game over.  

Napoli, i retroscena dell'incontro con il Chelsea

E allora, Koulibaly lascia Napoli e il Napoli: la storia è finita dopo otto anni e 317 partite, ma il fulmine non ha squarciato i cieli della Val di Sole all'improvviso. No: era una notizia attesa, anticipata dagli eventi raccontati negli ultimi giorni che in un certo qual modo avevano chiarito la situazione senza necessità di aggiungere chissà cos'altro. Nell'ordine: Kalidou aveva rifiutato la faraonica proposta di rinnovo del Napoli, 6 milioni di euro netti per 5 anni e un futuro da dirigente; Kalidou aveva rifiutato la Juve; Kalidou era sempre stato vago con tutti in merito al suo arrivo sulle Dolomiti; Kalidou ha dichiarato ieri: «Chelsea? Siamo sulla buona strada». Due indizi fanno una prova, quattro una conferma. Anche De Laurentiis ha cambiato più volte i piani del suo viaggio a Dimaro: la trattativa stava entrando nel vivo e già il primo incontro di lunedì con Ramadani a Roma aveva virtualmente sancito la parola fine. The end, direbbero gli inglesi.  

Koulibaly, le cifre dell'affare

Il manager di KK, uno che al Chelsea è di casa e che a Londra ha davvero una casa, ha lavorato e ricamato l'offerta insieme con i Blues e poi l'ha recapitata a DeLa: 40 milioni e un quadriennale pazzesco per Kouly. Trentuno anni, l'aura del fuoriclasse della difesa, il carisma del leader e il riconoscimento universale di qualità umane fuori del comune; ma anche una bacheca semivuota: una Coppa Italia e una Supercoppa italiana e poi la Coppa d'Africa con il Senegal. Stop: la sua è una legittima scelta di ambizione che è direttamente proporzionale alle ambizioni del ricchissimo Chelsea e la Premier è sempre stata il suo pallino. A Londra, tra l'altro, ritroverà il portiere della Nazionale senegalese, Mendy, e Jorginho: un amico e un compagno del sogno-scudetto sfumato in un amen nel 2018. Un sogno che proprio lui, KK, aveva acceso spaccando di testa la porta della Juve, a Torino, in coda a una delle più belle serate di calcio che il popolo azzurro ricordi. 

Mercato Napoli, ciclo finito

Il colpo è duro da digerire. Molto duro: per i tifosi, la squadra e soprattutto per l'allenatore. Il signor Luciano: aveva chiesto di non cederlo, a ogni costo, e fino alla vigilia del ritiro aveva continuato a sperare. Però invano: Koulibaly ha rifiutato il rinnovo e confermarlo con il contratto in scadenza nel 2023 avrebbe ripetuto le storie di Ospina, Mertens e Insigne. I quattro capitani perduti di un ciclo definitivamente chiuso ieri: David giocherà con l'Al-Nassr, Dries è ancora un celebre disoccupato e Lorenzo è a Toronto. E la fascia? Zielinski, Di Lorenzo e Mario Rui, i candidati alla successione: si vedrà domani, in amichevole con l'Anaune. Ma questa è un'altra storia: Napoli e il Napoli devono prima metabolizzare la fine di un'epoca. E poi ripartire. 

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