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I segreti di Kim Min-Jae, un fisico bestiale con la passione per i tatuaggi

Scopriamo il nuovo difensore coreano del Napoli che dovrà sostituire Koulibaly

CASTEL DI SANGRO - Kim Min-jae, il venticinquenne difensore che il Napoli ha acquistato dal Fenerbahce, è un giocatore destinato a passare alla storia del club: sia perché è il primo coreano a vestire la maglia azzurra sia perché toccherà a lui sostituire Koulibaly. Tutto chiaro? Una sfida enorme quanto lui, colosso di 190 centimetri e quasi 90 chili di muscoli: il suo soprannome, the Monster, il Mostro, non è casuale.

Calci-attore

E allora, il signor Kim. Che poi sarebbe un po' come il signor Rossi: in Corea è il cognome più diffuso, sì, e tra l'altro esiste anche un famoso attore e cantante coreano che si chiama esattamente come lui: Kim Min-jae. Per il calcio italiano, però, è un prodotto piuttosto raro: è il terzo coreano ad arrivare in Serie A dopo Han (Perugia) e Lee (Verona). Il Napoli lo ha pagato 20 milioni di euro, e dunque il valore della clausola, e a sua volta nel suo contratto quinquennale è stata inserita una clausola rescissoria da 50 milioni valida esclusivamente per l'estero.

Identikit

Min-jae, sposato e padre di un bimbo, proviene da una famiglia di sportivi: il padre è un ex judoka, la madre un'ex atleta, il fratello maggiore Kyung-mi giocava in porta con la Myongji University e lo zio allena a Tongyeong, la sua città natale nella provincia di South Gyeongsang. Zio che tra l'altro l'ha iniziato al calcio e allenato per primo. Duramente. Amante della bicicletta, un corso di laurea in Economia Aziendale mai concluso alla Yonsei University e un impegno sociale costante, Kim è un difensore con il fisico bestiale. Al di là dell'altezza: strutturato, solido come una quercia, piuttosto rapido e poco incline ai cartellini. Le doti migliori? L'uno contro uno e il gioco aereo, anche se nell'ultima stagione ha segnato soltanto un gol. Nazionale coreano e candidato al Mondiale, Min-jae ha la passione per i tatuaggi: sul petto sfoggia un enorme "Carpe Diem" e sulla schiena una sorta di affresco religioso. Un omaggio alla cristianità. 

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