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Il Napoli ha scelto Hojlund: la cifra chiesta dall’Atalanta

Getty Images

Il danese ha le qualità giuste, piacciono anche Beto e David  

Giovani e (ovviamente) forti: che abbiano un fisico bestiale, che sentano e vedano la porta, che costino il giusto, che (magari) guadagnino non esageratamente. La prova del 9, ammesso che debba servire, è racchiusa in una serie di normalissime, banalissime eppure straordinarie domande: perché se un giorno dovesse veramente presentarsi a Castel Volturno qualcuno che sia costretto a bussare al cancello con i piedi, avendo le mani occupate da un pacco di milioni di euro, le risposte dovranno essere ormai già pronte. Qualcosa c’è, nell’aria, quale altra s’avvertirà, inevitabilmente, e però se Victor Osimhen dovesse sistemare la valigia sul letto e prepararsi per un lungo o anche breve e comunque ricco viaggio, allora il Napoli tirerà fuori dalla «pennetta» le relazioni del proprio staff tecnico, lascerà che il lavoro di scouting emerga ancora e di nuovo, leggerà gli algoritmi di questo nuovo mondo, s’approprierà di se stesso e poi si lancerà, avendo danaro a sufficienza, in un’area di rigore assai simile ad un’arena.

Hojlund in pole

Il calcio cambia o resta immutabile, dipende dai casi e dalle circostanze, ma quando si cerca un calciatore, tutto è come prima: capacità tecniche, caratteriali, curriculum vitae, carta d’identità e costo. Il Napoli ha ascoltato Maurizio Micheli e Leonardo Mantovani, la coppia che sonda l’universo, ed ha stilato le gerarchie per l’eventuale eredità di Victor Osimhen, che ci sta, è intoccabile, inavvicinabile, ma sino a tentazioni ingovernabili. E Rasmus Winther Hojlund ha tutto ciò che serve ad una squadra che voglia restare nell’Olimpo: ha la forza dei vent’anni, ha la capacità di produrre (dieci gol complessivamente con l’Atalanta) ha un ingaggio che sta comodamente dentro i parametri (adesso, un milione loro) e pazienza se per accomodarsi con la Dea bisognerà essere consapevoli di dover affrontare un braccio di ferro tra i 40 e i 50 milioni di euro.  

Beto l'alternativa

Chi è più accessibile è Norberto Bercique Gomes Betuncal, detto Beto, centravanti dell’Udinese che può essere acquistato attraverso una telefonata o anche una Pec: la clausola da trenta milioni di euro esclude trattative e dunque spargimento d’energia e i rapporti familiari tra Adl e Giampaolo Pozzo possono servire per evitare anche equivoci formali. Beto viaggia sugli standard di Hojlund, ne ha fatti pure lui dieci - in campionato - giocando una manciata di minuti in più, ma è la differenza d’età (25) che può avere un peso e incidere. 

De Laurentiis-Giuntoli: primo contatto per la separazione

Le strade del gol, quelle che da Lille portano al Maradona, soni già state felicemente attraversate e a volte certe coincidenze possono spingere a crederci: Jonathan David (23) s’è preso già l’eredità di Victor Osimhen e l’ha sopportata con leggerezza (26 gol quest’anno, 52 in 112 partite totali di Ligue 1), dimostrando che pure in Canada nascono attaccante con i fiocchi. David ha un prezzo da amatori, valutazione che oscilla tra i 50 e 60 milioni, chiaramente negoziabile, ma sino a un certo punto: essere gradito a Garcia conta ma anche Hojlund e Beto rientrano nella short list di chi esprime se stesso con i gol. Inutile far giri di parole. Quelle serviranno a De Laurentiis e a Giuntoli, che in giornata potrebbero avere il primo, vero contatto per discutere della separazione o comunque di loro: pure questo è mercato a la Juventus osserva con discrezione da lontano. 

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