I legali di Kevin De Bruyne sono tornati a casa con un accordo quasi definito in ogni dettaglio e le prospettive di una nuova vita pronta per l’uso da consegnare a Kevin. La suggestione nata all’improvviso in una serata di primavera è vicina a trasformarsi in una splendida realtà per un popolo di tifosi, e di appassionati, che all’inizio ha fatto fatica a credere ai rumors di mercato: e invece, KDB e il Napoli sono davvero ai titoli di coda del lieto fine. Manca poco, qualche piccolo aspetto da limare e via: sarà lui il primo rinforzo della squadra che De Laurentiis sta facendo di tutto per affidare ancora ad Antonio Conte. Il progetto dei campioni d’Italia è sempre più ambizioso. All’altezza dello scudetto. L’obiettivo dichiarato di Adl, e suffragato dall’imponente piano investimenti, è creare una squadra pronta a difendere il titolo, a rientrare in Champions a testa alta, a giocarsi la Supercoppa italiana e poi la Coppa Italia. Ovvero: a misura di Conte.
De Bruyne, la situazione
Gli avvocati di De Bruyne, atterrati in Italia un paio di giorni fa e ripartiti pieni di notizie da recapitare a Kevin, sono stati impegnati in una serie di operazioni preparatorie: l’acquisto della splendida villa nella zona di Posillipo, con il Vesuvio davanti agli occhi e il mare a un passo; e soprattutto la definizione degli accordi con il club. Il ds Manna s’è inventato l’affare, ci ha creduto, l’ha portato avanti facendo su e giù da Manchester per settimane e alla fine sta arrivando al traguardo. Così come ha detto anche De Laurentiis. Decisiva la mano del presidente, in questo cambio repentino di rotta culminato nell’ingaggio di un parametro zero che compirà 34 anni il 28 giugno; già, ma che è svincolato. Lo scapolo d’oro d’Europa, un fuoriclasse senza tempo e senza età che seminerà talento, fantasia, classe pura e soluzioni offensive nuove di zecca in una squadra che non vede l’ora di abbracciarlo. Per la cronaca: De Bruyne è un mago dei calci piazzati, una specialità che negli ultimi due campionati azzurri ha lasciato davvero a desiderare (al netto della punizione decisiva di Raspadori a Lecce).