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Nuñez e Napoli: il nuovo Cavani riscrive il destino

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Nuñez e Napoli: il nuovo Cavani riscrive il destino EPA
Riflettori su Darwin che sente la spinta a riscommettere sull’Europa ma via dai Reds: sembra una strada tracciata per il ragazzo che veniva paragonato a Edi

NAPOLI - Tra Salto e Artigas scorrono duecento chilometri e una manciata di storie. La prima è più vicina all’Argentina, la seconda sconfina quasi nel Brasile. Tra Cavani e Nuñez, invece, c’è un’eredità che passa da una generazione all’altra, da un bomber che ha lasciato il segno a un altro che sogna di fare lo stesso. Un filo azzurro potrebbe legare il passato e il futuro della Celeste: Edinson e Darwin, due nomi per una sola speranza. Quando era ragazzo, Nuñez veniva chiamato il “nuovo Cavani”. Per il modo di muoversi, per il ruolo, per il taglio di capelli. Oggi, però, è chiamato a scegliere: restare a Liverpool, dove i fenomeni non mancano e gli spazi sono pochi, oppure ripartire. Come ha fatto, anni fa, l’amico Matador. Magari con uno scudetto sul petto. Magari al fianco di Lukaku. Il Napoli ci sta pensando, eccome e la strategia è semplice: c’è un allenatore, top, c’è un club, più che sano, c’è una piazza, che ha fame e sentimenti e c’è una squadra che ora ha pure uno come Kevin De Bruyne, il miglior amico degli attaccanti. A ciò, che non è poco, s’aggiunge la possibilità di giocare di più. Anche perché Darwin ha deciso di cambiare aria. Dopo una stagione di ombre e panchine, sente il bisogno di tornare protagonista. E così, dopo aver rifiutato l’Arabia sia a gennaio sia durante la finestra pre-Mondiale per club, ha iniziato a guardarsi intorno. 

Nuñez, identikit perfetto per il Napoli

Al profilo ci lavora da settimane il ds Manna, perché Nuñez ha tutto per essere perfetto nel gioco di Conte: è potente, esplosivo, alto un metro e 87, uno che attacca la profondità con ferocia. In Portogallo faceva paura. Ventisei reti in Liga con il Benfica, prima ancora all’Almeria, in Segunda spagnola. Poi il grande salto a Liverpool, dov’è diventato l’acquisto più costoso della storia dei Reds. Ma l’Inghilterra non ha fatto per lui. E non è una questione solo di campo. Nuñez viene da lontano, dalle difficoltà. «Sono andato a letto tante volte a stomaco vuoto – raccontava al suo arrivo in Premier ma chi l’ha fatto più di tutti è stata mia madre. Promisi che se fossi diventato un calciatore, le avrei regalato una casa. Mio padre lavorava in cantiere. Quando non avevo gli scarpini, cercava in tutti i modi di comprarmene un paio. Lavorava nove ore al giorno per darci da mangiare. Mia madre raccoglieva bottiglie per strada. Sono cresciuto scalzo, mi sono rotto più di un dito. Quando arrivai all’Almeria, comprai sei ettari di terreno e li sistemai per lei. Non dimenticherò mai da dove vengo». Ecco perché Darwin non s’accontenta. Non dei milioni sauditi, non delle briciole di minuti a Liverpool. Vuole l’Europa vera. E Napoli potrebbe essere la scelta giusta. Con Conte, con Lukaku, con uno scudetto da difendere. Ha fame anche Lorenzo Lucca, il centravanti dell’Udinese che piace da tempo. Sarebbe pronto al salto, ma il club friulano spara alto, sui 30 milioni. È un’idea concreta, mentre è stato accantonato Jonathan David. Si cambia rotta, nuovi profili.

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