Il piano per gli attaccanti entra nel vivo. E come sempre, come sempre da due anni a questa parte, tutto gira intorno a Victor Osimhen. La svolta, però, sembra ormai vicina: si chiama Galatasaray. Sembra, sì, perché Victor non è un giocatore comune in campo e neanche un comune ragazzo di 26 anni: è fedele ai suoi principi, ha le sue aspirazioni e idee talmente chiare da indurlo a rifiutare il pozzo di petrolio offerto dall’Al-Hilal sottoforma di ingaggio da 40 milioni a stagione per tre anni più opzione sul quarto. Qualcosa come 160 milioni di euro: lui, però, ha sempre dato priorità all’Europa, al calcio che negli ultimi anni ha dominato a suon di gol, e non ha mai cambiato direzione. E neanche regole: Victor non ha intenzione di rinunciare al suo stipendio da 12 milioni annui, o comunque di abbatterlo in maniera significativa, e così sono diminuite anche le opzioni in Premier. In un solo concetto: in questo periodo ha tenuto sulla corda tutti gli estimatori e anche il Napoli, il proprietario del suo cartellino in attesa di incassare i 75 milioni della clausola rescissoria inserita nel contratto per continuare a rinforzare a dovere la squadra da consegnare a Conte, ma ora la storia comincia a diventare più chiara: Osi ha intenzione di continuare a giocare con il Galatasaray. Il club che lo ha ingaggiato in prestito a settembre, sul gong del mercato e a sorpresa, e che lo ha trasformato in un autentico re riempiendolo d’affetto, anzi amore.
Osimhen, la clausola
A Istanbul, la città di una nuova gioia dopo una stagione piena di tensione a Napoli sin dall’arrivo di Garcia, hanno provato a convincerlo in tutti i modi sin dalla fine del campionato e per incentivarlo si sono spinti a offrirgli un ingaggio da 16 milioni a stagione: Victor ci ha riflettuto, ha rifiutato l’Al-Hilal, è partito per le vacanze in Nigeria, ha pensato ancora e alla fine ha detto sì. Il problema? Il Napoli, dicevamo, non fa sconti: per acquistarlo non servirà un accordo e non ci saranno sconti, bisognerà presentarsi da De Laurentiis con i 75 milioni di euro utili ad accendere la clausola rescissoria. Facile. O difficile, dipende dai punti di vista: se l’operazione non sarà chiusa o quantomeno non sarà avviatissima nei giorni dell’inizio della preparazione precampionato, e dunque nell’arco del periodo compreso tra il 15 e il 17 luglio, Osi sarà convocato per il ritiro e si dovrà mettere a disposizione di Conte. Magari sarà attivata l’opzione di rinnovo unilaterale al 2027. Del resto, è di un principe del gol che si parla; di un centravanti straordinario. E considerando i prezzi praticati in giro per l’Europa, dal legittimo punto di vista del Napoli la valutazione di Osimhen non ammette sconti. Finora, soltanto l’Al-Hilal s’era spinto a garantire la copertura dei 75 milioni, mentre il Galatasaray non era andato oltre i 50-60 milioni. Nulla da fare. Detto questo, in Turchia si parla moltissimo di questa operazione: la notizia della volontà di Osi è trapelata e l’opinione pubblica è esplosa. Lui è davvero un idolo. E tra l’altro è già da un po’ che si narra di un pool di sponsor pronti a sostenere l’operazione. Si vedrà. Ora sì, che la fase può definirsi caldissima. I tre poli sanno perfettamente cosa vogliono, ma bisogna che le rispettive volontà convergano. Settantacinque milioni di volte.
Osimhen, il futuro
A seconda di come si concluderà la vicenda, il Napoli si regolerà di conseguenza: se alla fine Osimhen non andrà via, beh, il libro si chiuderà automaticamente. Altrimenti, forti dell’incasso, continuerà la caccia al centravanti da affiancare a Lukaku. Con il solito ordine di priorità: l’uruguayano del Liverpool, Darwin Nuñez, 26 anni e costi molto elevati tra cartellino (60 milioni di euro) e ingaggio (5,5 milioni); Lorenzo Lucca, 24 anni, torre della Nazionale e dell’Udinese valutato 40 milioni dai Pozzo. Il Napoli ritiene eccessivi i prezzi di entrambi i suoi obiettivi. E va registrato un sondaggio per Nickolas Jackson, 24 anni, attaccante del Chelsea e del Senegal.