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Napoli, Roma e Fiorentina ribaltano il nostro calcio

Il calcio si è capovolto, il mercato anche. L’Italia del pallone si scopre a testa in giù: comanda il Centro-Sud, il Nord (ex) ricco sgrana gli occhi, sospira invidioso e non batte un chiodo
ROMA - Il calcio si è capovolto, il mercato anche. L’Italia del pallone si scopre a testa in giù: comanda il Centro-Sud, il Nord (ex) ricco sgrana gli occhi, sospira invidioso e non batte un chiodo. E’ un processo rivoluzionario che va avanti da un po’ di tempo - anche l’estate scorsa si erano intravisti segnali - e che ha raggiunto il culmine in questi giorni. Dietro a Nainggolan sbavava tutta l’Italia che un tempo era padrona: la Juve, il Milan, l’Inter. L’ha preso la Roma. Jorginho ha catturato l’attenzione di ogni grande club per i suoi fenomenali mesi al Verona: l’ha preso il Napoli (e Iturbe, l’altro gioiello dei veneti, è già in mani giallorosse). Non solo: De Laurentiis è a un passo da Bastos, uno che Juve e Milan hanno inseguito a lungo, e non si ferma qui. La Fiorentina, colpita dall’infortunio di Rossi e in previsione di un tiratissimo finale di stagione, si è subito mossa con profitto: ha strappato Matri alla concorrenza, poi ha arricchito l’organico con il talentuoso Anderson. E su al Nord, che dicono? Che fanno? Poco o niente. Anzi, come si muovono, combinano guai. Fatta salva la Juve, ovvio: l’organico è super, Conte vola. L’eliminazione dalla Champions brucia, però è normale che non abbia progettato sontuose campagne di rafforzamento in gennaio: difficile migliorare. Ma le altre? Disastro. Guardate il Milan: s’è liberato di Matri, ha tenuto il solo Pazzini e ora che quest’ultimo ha avuto un nuovo infortunio, si ritrova senza un vice-Balotelli. Fino a qualche anno fa, sarebbe stato folle solo immaginare uno scivolone del genere. Poi ci sono gli obiettivi falliti, una miriade già prima di Nainggolan: da Tevez a Strootman, fino a Ljajic. E l’Inter? Prima vendere e poi comprare, l’ordine arrivato da Thohir, padrone venuto dall’Indonesia. E’ il primo presidente di un grande club che comincia così la sua avventura. Abbiamo già visto club del Centro-Sud tentare di opporsi allo strapotere nordista, anche sul mercato. Quella era, però, concorrenza: il Napoli di Ferlaino, la Roma di Viola e poi di Sensi, la Lazio di Cragnotti, la Fiorentina di Pontello e poi di Cecchi Gori, il Parma di Tanzi. Hanno sfidato la Juve e le milanesi a suon di megainvestimenti, e spesso hanno pagato sulla propria pelle certi azzardi economici. Ora no. Ora è diverso. Il Napoli, la Roma e la Fiorentina non lottano alla pari con le milanesi sul mercato: le battono sempre. E per riuscirci non si svenano, non si rovinano: mettono a frutto una saggia politica societaria, costruita su programmazione, competenza e - quando serve - cessioni eccellenti. Durerà? Chissà. La classifica, però, un’indicazione ce la fornisce: dietro alla Juve regina imperversano Roma, Napoli e Fiorentina, le nuove regine del mercato. Sarà un caso?

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