Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Cristiano Ronaldo, se un silenzio fa il sospetto

La montagna che partorisce il topolino ha smesso di far notizia da qualche secolo, però il topolino che partorisce la montagna no. Cristiano Ronaldo alla Roma è una montagna partorita da un segnale elettronico, cresciuta lungo gli echi delle autostrade digitali, alimentata dal suono dei tamburi che straripa dalla rete, allaga le televisioni, viene raccolto dai giornali e finisce per sgocciolare nell’immaginario di massa come leggenda metropolitana, epica dell’assurdo, esagerazione artistica, attesa messianica. Nel silenzio delle parti, forse impegnate ad alimentare fede e speranza disinteressandosi della carità.

Tutti parlano di Ronaldo, anche le agenzie di scommesse con il loro linguaggio peculiare costruito sugli algoritmi probabilistici. Ammettiamo che qualche volta dentro quei numeri e virgole si possono rintracciare autentici indizi: per esempio, ad accorgersi anni fa che la Roma stava per mettersi in casa l’ombra di Ashley Cole fu appunto un bookmaker britannico. Di Ronaldo parla poi Totti, e almeno questo si innesta su una vicinanza di nobiltà calcistica. 

Non ne parla invece la Roma se non in private conversazioni tra cronisti e dirigenti, e francamente suona strano. Non è che un club sia obbligato a smentire ogni chiacchiera di mercato che lo riguarda, è ovvio. Ma l’accostamento di Cristiano Ronaldo ai giallorossi, siano pure i giallorossi internazionalmente sottolineati dall’evidenziatore Mourinho, è talmente rumoroso che non si lascia archiviare nella cartella degli scarti d’informazione. È diventato una montagna, ha profetizzato almeno due date per la fine del mondo, il 29 giugno (passato) e il 7 luglio (ancora da vivere). Meriterebbe, più di ogni altra cosa, un no deciso, pronunciato da chi ha la facoltà di farlo. Il silenzio caparbio lascia crescere un fattoide di cui nessuno sembra avere il coraggio di denunciare la falsità. Per timore di essere colti in castagna, perché si sono viste cose anche più strane di un Ronaldo in giallorosso, anche se al momento non ce ne viene in mente nessuna. Questo lascia pensare che qualcosa di vero, almeno un paio di telefonate e propositi di risentirsi, ci sia nella favola più inventata di tutte. Oppure, è una tattica di comunicazione che prevede di far balenare Ronaldo e poi rilanciare con Shomurodov. In tal caso, lasciatecelo dire: sarebbe una tattica stravagante.

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi