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Boca alla carica per Paredes: nuova offerta di Riquelme

Nuova proposta al regista giallorosso, poi pagherà la clausola alla Roma: il club argentino lo vuole per il Mondiale per Club

Paredes sta trattando con il Boca Juniors. In Argentina sono sicuri: c’è già stato un incontro tra il centrocampista e il presidente Riquelme e le sensazioni sono buone. Il numero uno del club di Buenos Aires non è partito per Miami con il resto della squadra proprio per avere un faccia a faccia con Leandro. Il Boca sta provando a chiudere e ha formulato un’offerta a Paredes, che al momento percepisce alla Roma uno stipendio di circa 2,5 milioni di euro, simile a quello di Cavani. In caso di fumata bianca, il Boca sfrutterà la clausola versando nelle casse della Roma circa 3,5 milioni di euro per portarlo come rinforzo immediato al Mondiale per Club.  

Il Boca torna alla carica su Paredes

A marzo, Paredes ha rinnovato ufficialmente il contratto con la Roma fino al 2026, accettando una forte riduzione dell'ingaggio da 4 milioni. Questa operazione ha scongiurato il rischio di perderlo a parametro zero. Il rinnovo non era scontato: scattava solo in caso di qualificazione all’Europa League. Poi però è emersa la questione della clausola valida esclusivamente per il Boca, inserita nell’accordo. Come funziona? Se il club di Buenos Aires verserà alla Roma una cifra di circa 3,5 milioni di euro, Paredes potrà tornare a indossare la maglia della squadra in cui è nato e cresciuto. Si tratta di una somma superiore a quella spesa dai giallorossi per acquistarlo dal Psg. L’eventualità, a livello economico, accontenterebbe tutte le parti. 

Roma, Paredes riflette sulla proposta del Boca

Paredes, reduce dagli impegni con l’Argentina, ha ascoltato l’offerta di Riquelme e ci sta riflettendo seriamente. Anche perché ha diversi interessi in Argentina, come per esempio la produzione di vini. Non ha mai nascosto il sogno di tornare nella squadra del suo cuore: in passato, scherzando, ha persino detto che si sarebbe portato Dybala alla Bombonera. Sono mesi che questa telenovela sull’asse Roma-Buenos Aires tiene banco e si impreziosire di puntate. Leandro aveva provato a forzare la mano durante l’era Juric: l’allenatore croato non lo vedeva e lui aveva spinto per rientrare a casa, senza riuscirci. Con Ranieri è tornato ai suoi standard, nonostante qualche panchina di troppo, poi nel finale di stagione ha segnato contro Milan e Torino, riaccendendo i riflettori su di sé. «Chiudiamo l’anno con una vittoria! Si conclude una stagione difficile, strana, ma abbiamo cercato di raggiungere il nostro obiettivo fino alla fine! Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto per tutta la stagione. Ci vediamo l’anno prossimo! Forza Roma sempre», è stato il saluto di Leandro dopo la certezza del quinto posto. Parole che oggi sembrano svuotate di significato di fronte alla trattativa con il Boca. A pesare, probabilmente, c’è anche l’idea di calcio di Gasperini, un allenatore che nel suo undici non ha mai utilizzato un playmaker con le caratteristiche di Leandro. Di solito, predilige elementi più dinamici, che giocano di prima, meno catalizzatori del gioco. Insomma, in stile De Roon. 

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