Si tende spesso a identificare il direttore sportivo con il ruolo di negoziatore. In realtà il direttore sportivo fa molto altro dentro a una società di calcio. Se i trasferimenti rappresentano la politica estera, è altrettanto importante la gestione della politica interna che si basa sulla costruzione di un rapporto proficuo con i calciatori (dalla superstar ai ragazzi del settore giovanile) e su un’efficiente organizzazione interna. Sul secondo fronte Ghisolfi ha ottenuto dei risultati, creando un ottimo ufficio scout e contribuendo a un’apprezzabile distribuzione dei ruoli. Nel primo ambito invece il suo atteggiamento, persino remissivo, non è stato premiante: per fermare Svilar, del quale è vicino il rinnovo del contratto fino al 2029, è stato decisivo l’intervento di Ranieri, che nella nuova veste di dirigente ha promesso al portiere un futuro prospero. Da solo Ghisolfi, nello sviluppo della trattativa, non era stato altrettanto persuasivo. Inoltre la Roma ha lasciato scappare a parametro zero diversi talenti del vivaio, contravvenendo alla policy tradizionale, dopo aver tentennato nelle offerte: il portiere italobrasiliano Marin è andato al Psg, il centrocampista croato Levak sta per firmare per l’Inter, l’attaccante Misitano si è sistemato all’Atalanta Under 23. Non è detto che la Roma abbia perso dei fenomeni. Ma certamente i loro addii si potevano gestire meglio. Sono tutti errori che Ricky Massara dovrà evitare.
Ghisolfi, gli errori con Bove e Dybala
Teleguidato da Lina Souloukou, Ghisolfi aveva anche trattato malissimo Edoardo Bove indicandogli la via d’uscita senza esitazioni. La situazione di Zalewski, che la Roma voleva mandare al Galatasaray, generò fortissime tensioni interne. E nella vicenda Dybala, insomma, si è sfiorata la farsa, a tal punto di dover modificare le strategie di mercato a fine agosto per rimediare alla mancata cessione in Arabia, della quale la coppia greco-francese era inspiegabilmente sicura.
Rinnovo Dybala, la situazione
Proprio Dybala sarà un dossier da riaprire per Massara: il contratto rinnovato in automatico fino al 2026 a circa 8 milioni netti pesa moltissimo sul bilancio. Per di più Paulo, che si sta allenando a Miami con il preparatore della Roma Giorgio Bortolone per essere pronto all’inizio del ritiro di Gasperini, vorrebbe capire cosa pensi il club di lui, ora che la governance ostile è stata smantellata. E’ probabile che le parti si incontrino alla fine della finestra di mercato estivo per negoziare un prolungamento con stipendio spalmato. Sarebbe un vantaggio per Dybala, che sarebbe felice di concludere la carriera a Trigoria, e anche per la Roma, che potrebbe calmierare il monte ingaggi nell’ultima stagione sottoposta al settlement agreement con l’Uefa.