ROMA - Quattro giorni al gong, quindi alla fine della stagione e alla chiusura del bilancio che sta inevitabilmente mettendo in apprensione tutti quei club che sono nella morsa stringente del settlement agreement stretto con l’Uefa. Il financial fair play è una spada di Damocle sul neo diesse Massara che sta cercando un vero e autentico miracolo nei suoi primi giorni di mandato o, citando il suo mentore Sabatini, una mossa a coda di gatto maculato: evitare la cessione di un pezzo pregiato per chiudere quella decina (ma forse anche qualcosa di più) di milioni di plusvalenze da presentare a Ceferin per evitare multe o sanzioni nella nuova stagione. Ghisolfi ha abbandonato la nave prima di risolvere la situazione, Massara è salito a bordo nel momento più complicato, cercando adesso di realizzare quella cessione salvagente sfumata nelle scorse settimane che ha il nome di Angeliño. Così il diesse ha dato mandato all’agente e agli intermediari di trovare una squadra allo spagnolo, l’indiziato principale all’addio sia per generare plusvalenza sia per una questione di caratteristiche non funzionali al gioco di Gasperini.
Le nuove piste per Angeliño
Tramontata la trattativa con l’Al-Hilal, una nuova pista araba sta alimentando le speranze romaniste di trovare una sistemazione al ragazzo entro il 30 giugno: l’Al Nassr ha infatti chiesto informazioni per lo spagnolo e sarebbe pronta a intavolare una trattativa a prescindere dalla scelta del nuovo allenatore. Pioli ha infatti lasciato ufficialmente il club arabo, il casting saudita prosegue tra i vari profili internazionali ma Angeliño per un discorso di età, qualità e opportunità, potrà essere un rinforzo sulla fascia a prescindere dal designato. Massara sta aspettando offerte ufficiali, sia dall’Al Nassr sia dalle piste europee che si stanno piano piano aprendo. Il Sunderland di Ghisolfi sta fiutando il colpo, così come il Crystal Palace, mentre in Spagna gli intermediari hanno offerto il ventottenne all’Atletico Madrid che sta cercando un terzino sinistro dopo la trattativa saltata per Theo Hernandez. E a proposito, una telefonata è stata fatta anche al Milan che cerca un sostituto del francese. Ma se la Roma ha inevitabilmente fretta, tutti gli altri club invece possono sfruttare la situazione per strappare uno sconto sul prezzo del cartellino. Inevitabile che chi tratta possa trarre vantaggio, per questo i giallorossi sperano che possa chiudersi positivamente la pista araba, quella che senza ombra di dubbio porterebbe un ricavo maggiore.
Gli altri big della Roma a rischio
Il piano A è quindi la cessione di Angeliño, il piano B invece riguarda gli altri elementi che non rientrano nei piani della Roma o che sono maggiormente sacrificabili. Quindi Hermoso, Paredes, Celik, all’occorrenza anche Cristante, più Solbakken (che piace al Rosenborg), Darboe, Pagano, Cherubini e Oliveras. Una serie di nomi che potrebbero risolvere la questione senza toccare la rosa titolare. Una lista di potenziali plusvalenze (chi più, chi meno) su cui il direttore sportivo giallorosso sta lavorando nonostante i tempi molto stretti. Il piano C? Quello che nessuno a Trigoria auspica, la cessione di un big. E il maggior indiziato è inevitabilmente Evan N’Dicka, preso due stagioni fa a parametro zero e, di conseguenza, una eventuale plusvalenza totale. In Premier ci sono diversi estimatori, così come in Bundesliga, Massara però sta cercando di fare il possibile per evitare una sua cessione che non solo non sarebbe del tutto valorizzata economicamente (per il discorso fatto in precedenza), ma costringerebbe poi la Roma a cercare due centrali di livello titolari da affiancare a Mancini. Un affare, ma solo nell’immediato per il discorso Uefa: il diesse farà di tutto per affidarsi al suo Angeliño custode per chiudere la questione plusvalenze.