ROMA - Sta prendendo sempre più forma l’operazione in sinergia tra l’Everton e la Roma per portare Wesley nella Capitale. Un’idea nata dai dirigenti del club giallorosso e dall’agente dell’esterno brasiliano che sta facendo il possibile per chiudere il trasferimento in una squadra europea. E per il momento la maggior interessata è proprio la Roma. O l’Everton, in questo caso. Perché per far sbarcare il ragazzo al Fulvio Bernardini dovrà prima fare un salto a Liverpool per firmare il contratto con i Toffees prima di essere girato in prestito ai giallorossi. Detto che Massara farà comunque un tentativo per prenderlo senza “aiuti”, l’idea non dispiace neanche al giocatore che in ogni caso avrebbe una carta vincente: restare alla Roma oppure eventualmente approdare in Premier League. In ogni caso male non gli andrà, per questo anche lui ha già dato il suo via libera all’operazione che sta scaldando la trattativa e il mercato.
Roma, prima sinergia con l’Everton
Una sorpresa, perché fin qui la Roma e l’Everton non avevano mai lavorato in sinergia, neanche quando i tifosi speravano in un aiuto dalla società inglese per riuscire a chiudere una serie di plusvalenze entro giugno, magari comprando qualche giocatore della squadra che avrebbe potuto far comodo alla squadra di Moyes. Per la prima volta da quando i Friedkin hanno acquistato anche il club di Liverpool sta nascendo un’operazione di mercato, e si sta lavorando anche a una formula che possa soddisfare entrambe le società e i rispettivi tifosi, quindi senza creare squilibri di importanza tra le squadre. “Nessuna deve prevalere sull’altra”, il senso del discorso di una proprietà che ha avallato l’operazione Wesley coinvolgendo due dei loro tre club (l’altro è il Cannes con il quale la Roma giocherà il 31 luglio un’amichevole al Tre Fontane).
Wesley arriva in prestito oneroso
L’Everton ha avuto un primo contatto con il Flamengo per intavolare la trattativa per il trasferimento del giocatore. Richiesta iniziale, 30 milioni. E potrebbe anche essere quella finale vista la volontà del club brasiliano di non scendere col prezzo. L’idea delle parti in causa è riuscire a chiudere l’affare il prima possibile per poi girare Wesley in prestito oneroso biennale alla Roma con un obbligo di riscatto condizionato a situazioni sportive del giocatore e del club. Un escamotage per evitare di dover mettere il giocatore a bilancio la prossima stagione, ma invece di aspettare quella 2026-2027 quando il club uscirà dal regime del settlement agreement. Altrimenti il prestito potrebbe anche essere annuale e poi ridiscusso a partire dal primo luglio 2026.
Wesley, un affare per due
Ma l’Everton che cosa ci guadagna a spendere adesso 30 milioni per un giocatore da dare alla Roma? Detto che ai tifosi inglesi la gratitudine del club giallorosso e della proprietà interessa fino a un certo punto, è possibile che all’interno dell’operazione possa essere inserita una percentuale sulla futura rivendita che, in aggiunta al costo del cartellino, porterebbe all’Everton più di un beneficio in futuro. Il club infatti punta a tornare in Europa la prossima stagione, e questo lo porterebbe a rientrare nei parametri del fair play finanziario, cosa che adesso non lo riguarda (infatti ha appena speso 35 milioni per Barry del Villarreal): ricevere dalla Roma 25-30 milioni sotto il monitoraggio Uefa gli permetterebbe di partire subito alla grande con una plusvalenza importante, ricevendo in futuro ulteriori ricavi sulla rivendita del ragazzo. Insomma, l’affare conviene un po’ a tutti, specialmente a Friedkin.