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Errori e limiti: Lazio non ancora pronta per la Champions

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L'analisi della sconfitta nel ritorno dei preliminari con il Bayer Leverkusen

LEVERKUSEN - L’analisi di Pioli e lo sviluppo della partita di ritorno con il Bayer Leverkusen. La Lazio, o almeno questa Lazio, considerando le assenze di Biglia e Klose, il ritardo di condizione di De Vrij, gli errori di Mauricio, non era pronta per entrare in Champions e non è riuscita a difendere il gol realizzato da Keita nella partita d’andata. Sono emersi limiti in difesa e di personalità. Ha tradito De Vrij, il miglior difensore della Lazio e non solo. Pioli ha pagato a caro prezzo il raptus di Mauricio, sbadato e colpevole nell’aprire un’autostrada a Mehmedi per il gol (decisivo) del raddoppio, e poi scomposto nei due interventi da giallo che ne hanno provocato l’espulsione. Il modulo non c’entra niente. Il 3-4-3 era l’unica soluzione possibile, almeno in partenza, per la Lazio e sino al quarantesimo la squadra aveva tenuto bene il campo. Certo era un sistema quasi solo di rottura. Serviva la reattività di Onazi, molto più sveglio e aggressivo di Cataldi nell’interdizione, ma ovviamente mancava il palleggio. Il nigeriano e Parolo hanno fatto quello che potevano. E Pioli anche.

Alla Lazio manca un difensore centrale di altissimo livello vicino a De Vrij (Mauricio non è un top, Gentiletti è lento e sta pagando l’inattività prolungata per il ginocchio) e si è ritrovata a giocare il preliminare di Champions senza centravanti, perché Klose si è stirato all’Olimpico e Djordjevic è fermo da un mese per la caviglia destra. Keita, contro due difensori alti un metro e novanta, ha fatto tutto quello che poteva. Candreva ci ha messo l’anima, Felipe Anderson era timido e imbarazzato. Deve ancora crescere e tanto. L’arbitro spagnolo avrebbe potuto concedere un rigore alla Lazio, Keita avrebbe potuto tirare e segnare un attimo prima del terzo gol di Bellarabi. Ma sul campo, per novanta minuti, si è vista tutta la differenza. Il Bayer Leverkusen, come in parte aveva evidenziato anche all’Olimpico, era troppo più forte di questa Lazio. Ora Pioli dovrà essere bravissimo a risollevare il gruppo dalla delusione. Ripartire sarà più complicato.

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