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Champions League, Juventus-Dinamo Zagabria 2-0: Higuaìn segna, Dybala torna

Allegri passa agli ottavi da primo del girone. Il Pipita apre le danze, Rugani le completa. Standing ovation per la Joya

TORINO - Il calendario non fa più testo, il Natale a Torino è arrivato in anticipo. Higuaìn torna al gol, Dybala rivede il campo e la Juventus si prende gli ottavi da prima del girone dopo aver battuto la Dinamo Zagabria per 2-0: uno è del Pipita, l’altro è di Rugani. E Allegri, con l’ingresso della Joya, rifà il look regalandosi nuove soluzioni. Perché se non è HD, è HDM. Anche se per pochi minuti. Ma con un Mandzukic in queste condizioni, di certo, il tridente potrebbe rivelarsi presto. Ora la palla passa in mano al destino, l’incontro è per il 12 dicembre quando nel sorteggio di Nyon la squadra conoscerà la sua avversaria.

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CUORE MANDZUKIC - La Juve mette sin da subito le cose in chiaro, agendo da prima della classe. Lo Stadium diventa la pedana sulla quale sferrare i ripetuti assalti. Ci provano Pjanic (a lato) e Higuaìn, il cui diagonale trova l’opposizione di Livakovic. Ma il ruolo di spicco, come già successo contro l’Atalanta, spetta a Mario Mandzukic. L’ormai solito lavoro in difesa è encomiabile e il successivo assist per Pjanic strappa gli applausi di tutti i tifosi anche se il colpo di testa del bosniaco risulta prevedibile e centrale. L’intervento di Schildenfeld è decisivo per salvare la Dinamo da quello che sembrava un innocuo calcio d’angolo e al 38’ Coric mette a referto la prima occasione croata. Tutto sommato, niente di serio per Neto. Il resto è sempre Juve. Punizione di Pjanic e conclusione di SuperMario, Allegri costruisce e manca di freddezza sotto porta.

PIPITA GOL, RIECCO DYBALA! - Dybala è ancora in tuta, ma comincia con i primi passetti di riscaldamento a bordo campo. La situazione non sfugge all’occhio di Higuaìn, che pregusta già il ritorno dell’amico e al 52’ la mette dentro con un destro violento di prima intenzione placando quella fame che durava da 418 minuti. Chi va vicino al raddoppio è Lemina, chi lo trova invece è Rugani che salta più in alto di tutti e di testa firma il terzo gol stagionale. E negli ultimi dieci minuti ecco il via alle prove del nuovo spettacolo. La Joya riapprezza lo stadio dopo il ko del 22 ottobre e per un po’ lo fa insieme al Pipita e a Mandzukic. Numerosi spunti, apprezzabili conclusioni. La rete non c’è, ma per oggi poco importa.

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