Real Madrid qualificato ai quarti di finale di Champions League grazie alla vittoria maturata ai calci di rigore contro l'Atletico Madrid. Il segreto dei Blancos? Più di uno, sicuramente, tra campo e panchina. Dal "pizzino" di Davide Ancelotti, consegnato a papà Carlo, alla freddezza dei singoli dagli 11 metri, con particolare riferimento a Toni Rudiger, uomo del destino a Manchester con il City e, ieri sera, con i Colchoneros di Simeone.
I segreti di Real Madrid: il pizzino di Davide Ancelotti, la faccia di Endrick e l'esperienza di Rudiger
Il derby di Madrid, in Champions League, è ancora del Real di Carlo Ancelotti, che nella serata del "Metropolitano" ha staccato il pass per i quarti di Champions League, aggiudicandosi la lotteria dei calci di rigore. Tra intuizioni e un pizzico di fortuna, a recitare un ruolo decisivo nell'economia del doppio confronto è stato proprio Davide Ancelotti, vice dell'ex allenatore del Milan: negli ultimi minuti dei tempi supplementari, infatti, il figlio di Carlo Ancelotti ha iniziato a prendere appunti e a segnare i nomi dei possibili rigoristi su un foglietto. Così come accaduto nella storica notte di Manchester contro il City di Pep Guardiola. Da Mbappé a Bellingham, fino a Lucas Vazquez e Federico Valverde. E il quinto? Qui, il dubbio amletico di Ancelotti, tra destino e realtà. Endrick, giovanissimo, avrebbe avuto la tecnica necessaria per calciare dagli 11 metri, ma a spiegare la scelta di Rudiger è stato lo stesso manager dei Blancos: "Avevamo dei dubbi sul quinto, ma ho visto la faccia di Endrick e ho detto meglio Rüdiger", ha sottolineato "Re Carlo", a testimonianza di quanto possa contare l'esperienza e l'abitudine a certi palcoscenici in determinati momenti.
Courtois, nessun rigore parato: "Dipende dall'attaccante, su Llorente non avevamo informazioni"
Al termine dei 90 minuti del "Metropolitano", ha parlato anche Thibaut Courtois, portiere del Real Madrid che non è riuscito ad intercettare nemmeno un calcio di rigore. Questo, però, non ha impedito ai Blancos di centrare l'obiettivo qualificazione. Il belga, "graziato" da Alvarez, ha spiegato lo studio dei rigoristi dell'Atletico Madrid, fatto in settimana con lo staff tecnico: "Abbiamo parlato di quello che abbiamo fatto questa settimana e poi dipende dall'attaccante... Sorloth ha sempre cambiato, quindi pensavo che avrebbe cambiato lato. Con Alvarez ero in dubbio, - ha ammesso - non pensavo che avrebbe tirato al centro. Non avevamo informazioni su Llorente, ma ricordo che in allenamento gli piaceva tirare a destra e ha fatto un tiro che è andato alto".