INVIATO A BARCELLONA - «Non lo avevo mai visto dal vivo. Uno così nasce ogni cinquant’anni» la sintesi di Simone Inzaghi, impressionato dal talento di Lamine Yamal, nuovo prodigio del Barcellona, campione d’Europa con la Spagna l’estate scorsa. Non poteva essere una sorpresa per gli azzurri dell’Inter, perché lo avevano già affrontato un anno fa a Gelsenkirchen, quando l’Italia di Spalletti venne travolta dalla Furie Rosse. Eppure, a undici mesi di distanza, tutti i giocatori sono rimasti impressionati, non solo il pubblico e gli osservatori. «È pazzesco» la testimonianza di Bastoni, chiamato da Inzaghi a triplicare la marcatura. Dimarco e Mkhitaryan non bastavano per fermarlo. Lamine compirà 18 anni il 13 luglio e ieri sera ha celebrato con uno show la centesima presenza ufficiale con la maglia del Barcellona. Alla sua stessa età, Messi aveva giocato appena sette volte.
Yamal, più di Ronaldinho
Nelle prossime ore si moltiplicheranno i paragoni con il divino Leo e con Maradona. Il prodigio nato a Rocafonda e cresciuto nel barrio di Matarò forse non ha lo stesso genio, ma possiede un’esplosività muscolare differente e che gli permette, sui venti-trenta metri, di fare la differenza e andarsene in velocità. Vola sul campo, non sembra toccare l’erba. Sembra qualcosa di ultraterreno per il modo in cui porta il pallone e se ne va. La carriera stabilirà i suoi confini e dove riuscirà ad arrivare. Oggi forse è possibile parametrarlo a un Ronaldinho all’ennesima potenza, come sostiene Ivan Zazzaroni, il nostro direttore. Certamente può essere già considerato oggi il giocatore più forte del mondo o sullo stesso livello di Mbappé, elevando al rango di leggenda Messi che nel 2026 concluderà la carriera al Mondiale americano.
Yamal, più di Mbappé
«Mamma mia» ha titolato El Mundo Deportivo. La stessa foto di Lamine campeggiava sulla prima pagina di Diario As: «Meraviglioso». L’Inter, se vuole raggiungere la finale del 31 maggio, dovrà disinnescarlo a San Siro. Al Montjuic, Yamal ha stabilito un altro dei suoi numerosissimi record, diventando il marcatore più giovane in una semifinale di Champions League (17 anni e 291 giorni) e superando il precedente primato di Kylian Mbappé (18 anni e 140 giorni nel 2017). Non osiamo immaginare se non avesse colpito due traverse.