MILANO - "E ogni volta torna sera e la paura", canta Vasco Rossi in quel capolavoro di 40 anni fa che è “Ogni volta”. San Siro, come Vasco, lo grida a squarciagola prima dell’inizio di Inter-Barça e sembra l’unico modo che hanno oltre settantamila innamorati di scacciarlo, quel timore dei ragazzi terribili arrivati dalla Spagna. I tifosi del Barcellona sono quattromila, si fanno sentire, in mattinata avevano preso possesso pacificamente di piazza Duomo convinti di andare in finale. Una birra, qualche coro, un passaggio all’hotel del Barcellona di fronte alla stazione centrale, tanto rumore per nulla. Tutto nella norma. Gli interisti? Molto più calmi, in attesa. Il doppio vantaggio nel primo tempo, però, lo avevano firmato loro, oltre che Lautaro e Calhanoglu. Record d’incasso da quattordici milioni e 675mila euro, ma anche record d’amore. E di vip: c’era tutto il calcio che conta, dal presidente Uefa a Del Piero e Rooney, dagli eroi del Triplete a Montella, De Rossi, procuratori, stelle e stelline varie. Sold out in ogni settore dello stadio, quindi, e Meazza pieno fin dalle 20 con i pullman delle squadre che faticano non poco, nonostante la scorta, a farsi largo tra la folla. Certe notti bisogna viverle presto.E insieme, per non sentire quella paura di cui canta Vasco.
Marotta e Zanetti esultano
Non ci sono polemiche, non ci sono notizie che poco, anzi niente, hanno a che fare con il calcio; c’è solo l’amore di una tifoseria che vuole spingere l’Inter fino a Monaco. L’inizio è incandescente, con la coreografia che dice: “Forza Inter” e lo stadio che lo canta. Inzaghi in panchina è la solita furia, i giocatori vanno avanti 2-0, l’intervallo è un tripudio di cori come se si giocasse ancora. E quando sul maxi schermo compaiono le immagini delle esultanze di Marotta e Zanetti lo stadio esplode ancora una volta. Poi la doccia fredda: il Barcellona entra trasformato, va sul 2-2, Yamal sale in cattedra e a San Siro si sentono solo i tifosi catalani. E allora la Curva chiede a tutto lo stadio di reagire. San Siro lo fa, spingendo l’Inter a resistere anche quando i fenomeni del Barça aumentano i giri e i ragazzi di Inzaghi sembrano in bambola. Il finale è infinito, i secondi sembrano non passare mai. L’arbitro fischia la fine, la rimonta sembra completata. E la notte di San Siro, iniziata con Vasco, sembra infinita. E così in extra-time ci pensa Acerbi a fissare ancora una volta il risultato finale sul 3-3. Ai supplementari poi l’urlo finale di Frattesi.