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Missione Champions, l’Inter sa come si fa. E Pavard accelera

Sfumato lo scudetto, i nerazzurri di Inzaghi si preparano per la finale di Monaco contro il Psg e il francese si candida per una maglia da titolare: i dettagli

COMO - Via alla missione Monaco. Tra otto giorni esatti, l’Inter scenderà in campo contro il Paris Saint-Germain. Obiettivo: sollevare la quarta Champions (o Coppa dei Campioni) della sua storia. Dopo l’impresa con il Barcellona, l’attesa è diventata sempre più incandescente, in parallelo con lo sprint scudetto. Ora, però, non ci saranno altre distrazioni, si andrà in all-in sulla Coppa dalle Grandi Orecchie. Lautaro e compagni potranno staccare un paio di giorni: oggi e domani. Poi, lunedì, appuntamento alla Pinetina per cominciare la preparazione della sfida, oltre che l’abituale media-day. Lunedì è previsto anche il ritorno in gruppo di Pavard e Zielinski, rimasti fuori contro il Como per precauzione. Il primo per la solita caviglia sinistra, distorta contro la Roma, lo scorso 27 aprile, che è tornata a dare fastidio. Il secondo per un affaticamento. I margini per un pieno recupero di entrambi, però, ci sono tutti. E il francese punta anche a una maglia da titolare.

Champions League, la doppia impresa dell'Inter

A ogni modo, sabato prossimo i nerazzurri torneranno sul luogo di uno dei loro “delitti”. Proprio in terra bavarese, infatti, hanno messo le mani sulla qualificazione per le semifinali, superando il Bayern in casa sua, dove non perdeva da ben diciassette partite. Lautaro e soci hanno chiuso i conti in un intensissimo match di ritorno a San Siro, lanciando il segnale di poter arrivare fino in fondo. L’ostacolo Barça, però, era ancora più alto. Anche perché tra i catalani c’era quello si è confermato un vero e proprio fenomeno, seppur non ancora maggiorenne. Yamal ha imperversato tra il Montjuic e il Meazza. L’Inter ha sofferto le pene dell’inferno. Ma ha risposto colpo su colpo. O meglio li ha sempre assistiti prima, per reagire quando gli avversari sono stati capaci di rimontare. Nella semifinale di ritorno, a pochi minuti dallo scadere, il sogno sembrava infranto dopo la prodezza di Raphinha. Il clamoroso exploit di Acerbi, invece, ha cambiato la storia. Mentre Frattesi, nel supplementare, l’ha indirizzata definitivamente dalla parte nerazzurra.

Con il Paris Saint-Germain un'occasione di rivincita

Il 4-3 sul Barcellona resterà una partita da ricordare per gli anni a venire. Chi l’ha vissuta del vivo potrà vantarsi, dicendo: «Io c’ero». Il cerchio, però, sul fronte interista, non potrà essere chiuso senza un trionfo a Monaco. Non era la stessa cosa due anni fa a Istanbul. Allora, Lautaro e compagni arrivarono alla finale con il Manchester City da veri e propri outsider. L’entusiasmo per aver messo sotto il Milan in semifinale era alle stelle. Ma c’era comunque la consapevolezza che davanti ci sarebbe stato un Everest da scalare, e per di più senza ossigeno. Poi, l’andamento della gara, ha rivelato che l’Inter avrebbe anche potuto spuntarla. Che, quantomeno, si sarebbe meritata i supplementari dopo tutte quelle occasioni sprecate nel finale. Sono diversi i nerazzurri reduci da quella sconfitta. Acerbi, Bastoni, Dumfries, Barella, Mkhitaryan, Dimarco e Lautaro, tutti potenziali titolari tra una settimana, avranno l’occasione di una rivincita. Con il Psg sarà tutto diverso. Il percorso nerazzurro ha certificato lo status di big europea. I francesi, evidentemente, lo sono ormai da anni. Ma la capacità di riuscire ad alzare l’asticella della truppa di Inzaghi è ormai assodata. Solo che stavolta non basterà reggere il confronto. La certezza, stando alle parole di Marotta, è che «dopo la finale ci confronteremo e valuteremo quella che sarà una proposta di prolungamento».

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