"La partita contro l'Inter non sarà facile, è una squadra molto ostica, ma in finale può succedere di tutti". Così Ousmane Dembélé ali sito ufficiale dell'Uefa. L'attaccante del Psg, in vista della finale di Champions League contro i nerazzurri, ha spiegato: "Li ho seguiti per tutta la stagione perché il mio amico Marcus Thuram gioca lì. Saremo amici in partita? No, non in campo. Non in finale".

Dembélé: "Finale Champions un sogno fin da bambini"

Dembélé ha poi aggiunto: "Nel tunnel, prima di entrare in campo, ci sarà tanta concentrazione, ma anche sorrisi. Sono partite che vuoi sempre giocare, partite che sogniamo fin da bambini. Giocare una finale di Champions League è incredibile. Saremo concentrati ma orgogliosi allo stesso tempo. Speriamo di vincere. Gioco in Champions League da nove anni ormai e spero di continuare a farlo fino al ritiro. Essendo la competizione migliore, vuoi sempre giocarci. Non ci si abitua mai, soprattutto finché non la vinci. Poi, vuoi vincerla di nuovo l'anno dopo".

Dembélé su Kvaratskhelia e Doué: "Si sono adattati al nostro stile di gioco rapidamente"

Dembélé ha parlato anche di Kvaratskhelia e Doué: "Sono arrivati ​​e si sono adattati al nostro stile di gioco molto rapidamente. Ci piace molto giocare insieme. Difendere e attaccare insieme. Siamo affamati di trofei. Abbiamo una mentalità vincente, quindi ci stimoliamo a vicenda. Sfidarsi è fondamentale per dare il massimo".

Dembélé su Luis Enrique: "Mi ha dato molti consigli che hanno cambiato radicalmente il mio gioco"

Chiusura su Luis Enrique: "È arrivato con un'idea molto chiara. Ha cambiato molte cose all'interno della squadra e dei giocatori. Anche la mentalità è cambiata. Cerchiamo sempre di dare il massimo, soprattutto con l'ambizione di vincere questo trofeo per la prima volta nella storia del club. Sono cambiato molto anch'io, soprattutto in termini di posizione, stile di gioco. Luis Enrique mi ha dato molti consigli che hanno cambiato radicalmente il mio gioco. L'allenatore mi dà la libertà di muovermi dove voglio in campo. Non sono costretto a rimanere al numero nove. Cerco di creare spazio e creare più pericoli in mezzo al campo".