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Mourinho, lezione di onestà: "Tiferò per l'Inter, ma il Triplete è mio..."

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Mourinho, lezione di onestà: "Tiferò per l'Inter, ma il Triplete è mio..." EPA
Il tecnico portoghese sincero: "Non volevo che la squadra di Inzaghi vincesse tutto, quello è un primato che appartiene a me. Ma gli auguro la Champions"

MILANO - Sono passati quindici anni, ma tra la finale di Champions del 2010 e quella del 2025 c’è qualcosa di simile. Ovviamente, la speranza è che di uguale, soprattutto, ci sia l’esito, ovvero un trionfo nerazzurro. Ma intanto il fatto che adesso, come allora, ci sia un punto di domanda sul futuro dell’allenatore, a Madrid Mourinho a Monaco Inzaghi, magari potrebbe essere di buon auspicio. In verità, pur vicine, le situazioni hanno comunque un tratto differente. L’addio dello “Special One”, infatti, era il classico segreto di Pulcinella. Nel senso che tutti sapevano che se ne sarebbe andato al Real Madrid: da Moratti agli stessi giocatori. Prova ne sia che, dopo il fischio finale, invece di tornare a Milano con la squadra per il bagno di folla a San Siro con il sole che stava appena sorgendo, lasciò il Bernabeu su una macchina messa a disposizione da Florentino Perez. Ebbe giusto il tempo di scendere un attimo, una volta scorto Materazzi, per un ultimo abbraccio e qualche lacrima.

Inzaghi, le tentazioni non mancano

Attorno a Inzaghi la situazione è decisamente più fluida. L’offerta sul tavolo c’è, ed è quella dell’Al Hilal, deciso a ricoprire d’oro il tecnico piacentino: 50 milioni di euro per due anni. Il diretto interessato ha solo ammesso l’esistenza di una proposta, ma ha rimandato ogni scelta a un incontro con la dirigenza interista che avverrà la prossima settimana. Insomma, se l’Inter dovesse mettere sotto il Psg e conquistare la quarta Champions o Coppa dei Campioni della sua storia, Inzaghi tornerà a Milano con i suoi ragazzi e parteciperà ai festeggiamenti. Oppure, dovesse andare male, sarà il primo a consolarli. Perché comunque lo straordinario rapporto con i giocatori è stato uno dei capisaldi del suo ciclo nerazzurro. E, in questo senso, si può confermare ulteriormente il parallelo con Mourinho, straordinario condottiero, e conquistare di menti, oltre che di trofei.

Inter, niente Triplete

Poi chiaramente c’è anche l’ego. E quello del portoghese è sicuramente più strabordante rispetto a quello di Simone, decisamente meno mediatico. In questa chiave, peraltro, vanno interpretate anche le ultime dichiarazioni di Mou. Che farà il tifo per l’Inter contro il Psg, ma... «Sarò molto cattivo e molto onesto - ha detto ridendo a “SpySports” - ero preoccupato che i nerazzurri potessero fare il Triplete, perché non volevo lo facessero, quello è mio... Ma ora che hanno perso gli altri due trofei, spero vincano la Champions. Luis Enrique ha fatto un grande lavoro, ha trasformato il Psg. Hanno perso il numero 1, ma si sono ricostruiti in modo fantastico. Se Luis vincerà sarò comunque contento per lui». 

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