ROMA - Il presidente degli arbitri ci aveva appena finito di dirci che se saremo tutti più buoni, se saremo tutti più bravi, nella prossima stagione, tre o quattro arbitri naturalmente scelti da lui e naturalmente "in via sperimentale”, andranno in tv a motivare le loro decisioni. Bene. Anzi male. Anziché aspettare le calende greche (Nicchi diceva le stesse cose anche nel 2009 durante la prima campagna elettorale per la presidenza del’Aia), sarebbe stato meglio che ieri sera il signor Gervasoni si fosse affacciato davanti alle telecamere e avesse spiegato come non si dirige una partita fra Inter e Juve.
NICCHI IN FUORIGIOCO: ARBITRI IN TV? LO DICEVA ANCHE NEL 2009
Definire disastrosa la sua direzione di gara è un eufemismo. Ricapitolando: 1) Fallo non visto di Medel su Hernanes nell’azione del primo gol interista, con l’aggravante che, poco dopo, Gervasoni giudica fallosi contatti meno netti fra Eder e Rugani e Juan Jesus e Zaza; 2) Perisic parte in fuorigioco quando Brozovic lo lancia e l’ex Wolfsburg si guadagna un rigore netto causato dall’intervento scomposto di Rugani. 3) Perisic mette le mani al collo di Cuadrado e Gervasoni non lo espelle, come dovrebbe, ma lo ammonisce.
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Per la stessa infrazione, Zarate, durante Fiorentina-Inter, era stato espulso e squalificato per tre giornate. 4) Santon, già ammonito, si rifiuta di lasciare il campo, ma l’arbitro non lo ammonisce. 5) Zaza entra durissimo in scivolata su D’Ambrosio: doveva essere espulso, se la cava con un cartellino giallo. Per quanto sopra, anziché pontificare sui criticoni degli arbitri, Nicchi ci dica quanto la finiamo con queste direzioni sconcertanti, inadeguate, insufficienti. Magari venga a dircelo in tv. Così guadagniamo tempo.
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